In difesa della nostra sovranità agroalimentare

Creare una rete di contadini, produttori onesti e gruppi di consumo, filiera corta, chilometro zero

E’ ora di dare vitalità al nostro agroalimentare. Un diritto degli individui, della comunità, dei popoli, dei paesi a definire le proprie politiche agricole, alimentari, della pesca, della terra in modo che siano ecologicamente, socialmente e culturalmente appropriate alle specifiche condizioni di ciascuno. Tutti i popoli hanno il sacrosanto diritto al cibo, alla produzione degli alimenti, ad un’alimentazione più sana e nutritiva.

Se ne parla da anni, ma non si fa nulla. Intanto sono subentrati strumenti di sopraffazione agroalimentari, trattati capestri a danno dell’agricoltura, del made in Italy, dei sacrifici e del duro lavoro dei nostri agricoltori, allevatori, delle piccole e medie imprese agricole locali e contro la discriminazione dei prodotti di eccellenza del nostro mezzogiorno come tra gli ultimi il CETA, il TTIP, il NUTRISCORE.

Pubblicità

Cosa vorrebbero farci mangiare? Carne e latte trattati con antibiotici, carne di laboratorio, frutta e verdura OGM, e tantissimi altri alimenti che fanno male alla nostra salute. Niente etichette che indicano la tracciabilità, niente avvisi su cosa possa contenere il cibo, niente denominazione d’origine e di produzione sui formaggi, sui vini, sulla frutta, sui prosciutti, sul pesce, sulle carni. Niente controlli di qualità. Tutto cibo economico, globalizzato, di basso costo, di scarsa qualità e di scarso valore nutrizionale. Ci si imbatte nel falso e nella menzogna. E stabilire i prezzi come in borsa. E poi c’è la speculazione e la concorrenza sleale.

A sostenere la nostra sovranità alimentare, c’è Francesco Lollobrigida, il neo Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, che in queste ore ha affermato: «i prodotti d’eccellenza e la qualità vanno difesi mettendo al centro il rapporto con i lavoratori. E io intendo farlo».

Pubblicità Federproprietà Napoli

Mettere in rete le risorse agroalimentari

Dunque è possibile recuperare la sovranità agroalimentare? Sì è possibile. Come già scrivo in uno dei capitoli del mio: «Elogio del cibo e della Dieta Mediterranea, mangiare sano e con qualità per vivere meglio», Controcorrente Edizione, dobbiamo mettere in rete le risorse agroalimentari, consumando, valorizzando i prodotti nostri agroalimentari secondo natura, secondo tradizione, secondo stagione contro le storture e le nocività della globalizzazione. Vigilare e difendere il territorio, arginare la manipolazione.

Dobbiamo creare una rete di contadini, produttori onesti e gruppi di consumo, filiera corta, chilometro zero. Salvaguardare l’economia della filiera agroalimentare, tutelare la civiltà contadina e rurale. Questa è la nostra sovranità agroalimentare. Lo diciamo anche a quelli che hanno le idee confuse, il danaro in testa e vogliono piegarsi servilmente ai trattati transatlantici e alle truffe dell’Unione Europea.

Dare una mano ai giovani o a quanti ritornano a coltivare la terra. Questo è importante anche se ancora oggi non entra nella testa di tanti nonostante le nostre eccellenze e i nostri sapori che non riescono né ad imitare, né ad eguagliare. E allora concludendo noi dobbiamo porre l’attenzione su quanto sta accadendo e su quanto viene detto continuamente e che non sia solo oggetto di conversazione, ma che sia materia di approfondimento, di presa di coscienza, di verifica e di riflessione per noi tutti. Richiedere la massima trasparenza e una mobilità continua su trattati in special modo, quelli che provengono d’oltreoceano o dall’Unione Europea e su leggi oscure e decreti improvvisi. Richiedere una carta d’identità su tutto il nostro agroalimentare.

Una buona educazione alimentare

E’ inutile parlare, solo parlare di compra sud e poi non fare nulla. E’ inutile dire, solo dire, queste cose e poi andare al supermercato dove non c’è un prodotto del nostro Sud, e quei pochi che ci sono, sono lo specchietto per le allodole, per gli stupidi e i pigri, oppure sono prodotti simili ai nostri o falsificati, facilmente riconoscibili, volendo. Occorre, infine, una buona educazione alimentare che inizi nelle famiglie e continui con le famiglie in loco, nelle scuole, negli ospedali, nelle fabbriche come una volta.

La nostra è un’agricoltura di eccellenza sana e pulita. Non possiamo accettare il mutamento genetico dei nostri prodotti proprio noi che da anni lavoriamo sulla tipicità, la biodiversità e la qualità. Occorre quotidianamente vigilare a tutti i livelli, produttori, consumatori, studiosi, nutrizionisti, giornalisti, università, mondo agricolo e scienziati. Noi vogliamo terreno sano, ambiente sano, cibo sano e popolazione sana. Questa terra non si tocca! Questa terra non è in vendita, è la nostra gran Madre Terra. Bisogna vivere in armonia con il creato.

dott.ssa Felicia Di Paola
Biologa e Nutrizionista
Specialista in Scienza dell’ Alimentazione
Scuola di Medicina e Chirurgia
Università dgli Studi della Campania Luigi Vanvitelli

Setaro

Altri servizi

La «Rete per la Sicurezza» incontra Gratteri: «Intervenire sul patto educativo»

Verrà elaborata una proposta innovativa di intervento «Questa mattina, come rappresentanti della Rete per la Sicurezza, siamo state ricevute dal Procuratore Capo della Repubblica Nicola...

Fitofarmaci adulterati e pericolosi per la salute: 8 arresti | Video

Sequestrati beni per quasi 8 milioni di euro Nove misure cautelari e il sequestro preventivo di beni per un valore complessivo vicino agli otto milioni...

Ultime notizie

Governo, Nordio incassa la fiducia. L’Anm chiede aiuto a Mattarella

Il ministro: «La riforma va avanti e saremo determinati» Il confronto tra toghe e governo sulla riforma della giustizia è ormai un braccio di ferro...

Aura Neapolis, Fratelli d’Italia: Cirielli presidente per rilanciare la Campania

Donzelli: «Viceministro è una risorsa eccezionale» Fratelli d’Italia ha rilanciato il nome di Edmondo Cirielli come possibile candidato alla presidenza della Regione Campania. Durante l’evento...

Un 20enne accoltellato per uno sguardo di troppo: aggressore in manette

In difesa del giovane sarebbero intervenuti due suoi amici Prima lo ha colpito alla testa con un ombrello, poi lo ha accoltellato all’addome. Il tutto...