Costi elevati per l’estrazione dell’anidride carbonica ad uso alimentare
Il caro energia si trasferisce a valanga nel bicchiere degli italiani con aumenti di prezzo che vanno dal +11% per l’acqua minerale al +10,5% per i succhi di frutta, fino al +7% delle bibite gassate, sotto pressione per gli elevati costi di estrazione dell’anidride carbonica ad uso alimentare.
E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sugli ultimi dati Istat relativi all’inflazione, nel sottolineare che forti aumenti dei costi di produzione si registrano anche per le bevande alcoliche più diffuse, dalla birra al vino. A pesare sono le spese a tripla cifra in campi e vigneti, da +170% dei concimi a +129% per il gasolio, fino a +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigare i raccolti.
Ma il caro energia e la mancanza di materia prime si fanno sentire anche lungo tutta la filiera, insieme all’aumento di costi per imballaggi, bancali, contenitori di plastica, vetro, metallo, etichette e tappi.
Una situazione destinata ad esplodere in autunno con un prevedibile balzo dei listini di vendita che riguarda tutto il percorso dal campi alla tavola. L’agroalimentare, ricorda la Coldiretti, assorbe oltre il 11% dei consumi energetici industriali totali, utilizzati per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti, il funzionamento delle macchine e la climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro.
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