Il leader di Azione: «I collegi uninominali purtroppo se li sono andati a perdere»
Carlo Calenda segue i passi di Enrico Letta e lo attacca. Il leader di Azione piomba a Bologna la mattina dopo l’intervento di Letta alla Festa dell’Unità e ne parla come di colui che «ha avuto la peggiore gestione politica di un segretario del Pd degli ultimi 30 anni e i collegi uninominali purtroppo se li sono andati a perdere».
Il leader dem, che prosegue la sua campagna elettorale in Romagna con tappe a Cesena e Forlì, dove ha incontrato i lavoratori della cooperativa Cmc di Ravenna, in crisi, preferisce non rispondere a domanda diretta sull’avversario: «Calenda può dire quel che gli pare, io mi occupo di quello che diciamo noi. Quello di cui oggi mi voglio occupare con grande forza è degli ultimi aumenti dell’energia, tali che non si può più indugiare. C’è bisogno di un intervento nazionale e europeo», dice Letta, riportando l’attenzione su uno dei grandi temi del giorno e chiedendo al governo un tetto alle bollette elettriche.
Letta: «Chi prende il 5, 6, 10% è spettatore»
E insiste, dal palco di un circolo cesenate sulla polarizzazione tra lui e Meloni, al centro di una campagna social con manifesti in rosso e in nero che ha raccolto diverse reazioni: «La gente ha colto il messaggio con questi manifesti che dicono chiaramente ‘scegli’. Dicono: ‘di qua o di là’, li vedrete ovunque. E quella scelta è fondamentale per far capire oggi fino in fondo, la posta in gioco. E’ oggettiva».
«Noi – ha ribadito – abbiamo fatto una coalizione che sono convinto incontrerà il favore dei cittadini italiani. E’ l’unica che può competere con il centrodestra, le destre, perché poi nei collegi uninominali vince chi arriva primo. Chi prende il 5, 6, 10% è spettatore e solo noi possiamo battere nei collegi uninominali il centrodestra. Il nostro appello al voto utile sarà un passaggio essenziale in questa fase».
Calenda: «Ha già scelto di perdere»
Per Calenda, invece, «Letta ha già scelto di perdere gli uninominali e lo ha scelto consapevolmente – spiega – perché ha deciso che i 5 Stelle andavano bene in Sicilia, ma non andavano bene al nazionale, che però ci dovevano essere anche Fratoianni e Bonelli, che si firmava un patto con me e un patto opposto con loro».
E ha lanciato una frecciata al presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini: «Per quello che dice, secondo me nel segreto dell’urna Bonaccini vota terzo polo… E’ a favore dei rigassificatori, vuole intervenire sulle infrastrutture, non c’entra niente col Pd e la coalizione Letta-Fratoianni-Bonelli, ve lo dico io». Pronta la replica del governatore: «Con le battute non si governa il Paese né si risolvono i problemi urgenti degli italiani, a partire da quello dell’energia e dei costi alle stelle».