L’influencer attacca Fratelli d’Italia ma i dati dicono altro
Chiara Ferragni entra nella campagna elettorale per le politiche del 25 settembre, sparando ad alzo zero contro Fratelli d’Italia: «Fdi ha reso praticamente impossibile abortire nelle Marche che governa. Una politica che rischia di diventare nazionale se la destra vince le elezioni’», ammonisce in una storia su Instagram con la foto di una sala operatoria.
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«Ora è il nostro tempo di agire – dice – e far sì che queste cose non accadano»’. Il tutto a meno di 24 ore dall’avvio della campagna elettorale di Giorgia Meloni ad Ancona, dove ha rilanciato l’idea del ‘modello Marche’ – regione guidata dal 2020 da Francesco Acquaroli di Fdi – per vincere e governare l’Italia.
Rauti e Roccella invitano l’influencer a «informarsi sulla base dei dati»
Immediata la replica del partito: Isabella Rauti, responsabile del dipartimento famiglia di Fratelli d’Italia, ed Eugenia Roccella, candidata nelle liste di Fratelli d’Italia, invitano l’influencer a «informarsi sulla base dei dati» e a consultare le relazioni annuali al Parlamento sulla legge 194. Dall’ultima «firmata dal ministro Speranza si evince che nelle Marche l’offerta del cosiddetto servizio di Ivg (Interruzione volontaria di gravidanza) è di gran lunga superiore a quella nazionale: le interruzioni volontarie di gravidanza, possono essere effettuate nel 92,9% delle strutture sanitarie mentre la media italiana è del 62%».
«Per quanto riguarda gli obiettori – aggiungono -, il numero di aborti a carico dei medici non obiettori è 0,8 aborti a settimana, non sembra quindi che l’obiezione di coscienza, diritto civile previsto dalla legge 194, sia un ostacolo». E secondo la deputata Lucia Albano, «nelle Marche, la situazione è esattamente la stessa di due anni fa, quando la Regione era a guida Pd».
Gandolfini: «Parla di temi che non conosce»
Contro l’influencer anche Massimo Gandolfini. «Ferragni diffonde fake news e parla di temi che non conosce. Da medico posso dire che ad oggi la 194 è applicata in tutto il territorio nazionale per quanto riguarda l’interruzione volontaria della gravidanza. Non c’è donna che non sia riuscita ad abortire, i medici obiettori non costituiscono alcun ostacolo e se si considerano gli aborti farmacologici fai da te e il boom di vendite pillole abortive il drammatico scarto dei bambini non voluti è persino aumentato» afferma in una nota il leader del Family Day.
«Caso mai quella che resta inapplicata è la parte della 194 tesa a prevenire in tutti i modi, tramite i consultori, che la donna scelga per la morte e non per la vita. Non vengono eliminati gli ostacoli che impediscono ad una donna di portare a termine una gravidanza difficile, come prescrive chiaramente la legge. Molte donne, specialmente immigrate, non conoscono la possibilità del parto in anonimato. Tante donne sono lasciate sole e senza sostegni economici e morali».
«Auspichiamo che la regione Marche lavori in questa direzione e che lo faccia anche il governo che uscirà dalle urne perché l’Italia, che conta il tasso di natalità più basso d’Europa, ha bisogno di politiche per la vita e non di seguire i mortiferi slogan di influencer miliardari che parlano senza cognizione di causa» conclude Gandolfini.
Coghe: «È triste e grave che Chiara Ferragni usi i suoi canali social per diffondere fake news»
«È triste e grave che Chiara Ferragni usi i suoi canali social per diffondere fake news sulla possibilità di abortire nelle Marche col solo scopo di attaccare il diritto all’obiezione di coscienza dei medici che restano fedeli alla loro professione e vocazione, ovvero promuovere la vita e non sopprimerla» dice Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia.
«Non esiste un solo caso di donna marchigiana che, purtroppo, non abbia potuto sopprimere il figlio che portava in grembo e sia stata invece ‘costretta’ a partorire. Migliaia sono invece le donne che si sentono costrette ad abortire per mancanza di sostegni materiali e morali, mentre vorrebbero portare avanti la gravidanza e dare alla luce la vita che custodiscono. Un problema che la multimilionaria Chiara Ferragni evidentemente non prende minimamente in considerazione, mentre si tratta dell’unica vera discriminazione in corso in Italia» conclude Coghe.