Il presidente di Italia Viva: «Uscire dalla cultura dell’assistenzialismo di Stato»
«Penso che il Reddito di Cittadinanza sia una misura profondamente sbagliata. La povertà non si combatte solo con i soldi, la lotta alla povertà richiede un insieme di servizi che enti locali e terzo settore possono dare. Non basta un assegno». Lo ha detto Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, intervenendo ad un convegno del Meeting di Rimini. «Uscire dalla cultura dell’assistenzialismo di Stato è un dovere che noi dobbiamo mettere in campo e non vuol dire lasciare indietro nessuno abolendo il Reddito di Cittadinanza».
Piuttosto, ha argomentato, bisogna agire sul taglio delle tasse: «sotto i 25 anni per chi lavora non si paghino. Aboliamole» per questa fascia «e abbattiamo il lavoro nero». Sempre in tema di lavoro, ha sottolineato Rosato, «bisogna togliere demagogia. Oggi il datore di lavoro sa che il suo primo patrimonio è chi lavora nella sua impresa. Il pensiero che ci debba essere una lotta di classe è un pensiero assurdo e la contrattazione aziendale va sostenuta».
Quindi, ha concluso Rosato, «il vero pericolo non è il salario minimo basso è il lavoro nero che c’è al Nord e al Sud. L’economia sommersa strappa risorse: la lotta al lavoro nero è uno dei punti su cui dobbiamo investire».
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