Una banda attiva in varie regioni del Centro-Sud
Sono accusati di aver fatto parte di una banda che assaltava banche e uffici postali utilizzando «ordigni esplosivi ad alto potenziale»: nove persone sono state arrestate dai Carabinieri di Avellino, su disposizione della magistratura irpina. Il blitz dei militari dell’Arma, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare del gip di Avellino, su richiesta della procura, si è svolto, oltre che nella stessa provincia di Avellino, in quelle di Foggia, Lecce e Palermo.
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I nove arrestati (sette in carcere e due ai domiciliari) sono quasi tutti pluripregiudicati della provincia di Foggia. Sono accusati di aver fatto parte di una associazione per delinquere finalizzata alla «fabbricazione, porto e ricettazione di esplosivo e materiale esplodente», «furto aggravato» e «danneggiamento aggravato» ai danni di istituti bancari ed uffici postali. Una banda attiva in varie regioni del Centro-Sud.
La tecnica della «marmotta»
La tecnica usata era quella della «marmotta», così viene chiamato lo strumento artigianale in metallo, di forma schiacciata e con una lunga asta-impugnatura, utilizzato per introdurre l’esplosivo nel distributore automatico e scardinarlo. Le indagini dei carabinieri di Avellino, avviate l’anno scorso, hanno consentito di documentare almeno sei assalti a sportelli Atm nelle province di Avellino, Benevento e Roma, compiuti con l’aiuto di una rete di basisti incaricati di individuare gli obiettivi e fornire al gruppo il supporto logistico.
Secondo il procuratore di Avellino, Domenico Airoma, «la spregiudicatezza e pericolosità del sodalizio criminale è dimostrata dalla disponibilità ed impiego per le proprie azioni delittuose di esplosivi ad alta carica distruttiva tali da determinare, oltre a ingenti danni agli immobili, con pericolo per la pubblica e privata incolumità, in alcune occasioni la perdita totale delle banconote, distrutte nelle potenti esplosioni».
La Procura della Repubblica di Avellino ha istituito un gruppo di indagine specializzato sulla criminalità predatoria, «auspicando di potersi avvalere – sottolinea Airoma – oltre che di una dedicata specializzazione delle forze di polizia, anche della necessaria collaborazione di ogni cittadino».