Uno dei due è stato «tradito» dalle urla intercettate dai carabinieri
Il primo dopo una rapina a mano armata aveva attuato il cosiddetto «cavallo di ritorno». Il secondo invece custodiva in casa armi e munizioni. In comune, oltre alle attività illecite, la giovane età: 23 e 18 anni. Due arresti eseguiti nel giro di poche ore a Torre Annunziata da parte dei carabinieri delle locali compagnia e stazione: a finire in manette Francesco Falanga di 23 anni e Salvatore Iovene di 18, entrambi già noti alle forze dell’ordine.
Nello specifico, Falanga dovrà rispondere di tentata estorsione aggravata. Aveva rubato, pistola alla mano, un Honda Sh ad un ventenne e per la restituzione pretendeva del denaro. Ma dopo l’accordo telefonico per la restituzione, qualcosa non è andato come programmato e i due hanno iniziato a litigare. Le urla sono state intercettate dai militari a bordo di una gazzella che passava da quelle parti. Ricostruita la vicenda, il 23enne è stato arrestato e ora è in attesa di giudizio nel carcere napoletano di Poggioreale.
Salvatore Iovene è accusato invece di detenzione illegale di armi e munizioni. I militari, durante una perquisizione nella sua abitazione, hanno trovato e sequestrato una pistola semiautomatica Beretta calibro 6,35, sulla quale sono in corso accertamenti per verificare il suo eventuale utilizzo per fatti di sangue o altri delitti.
L’arma era pronta all’uso: colpo in canna e caricatore con altri tre proiettili al proprio interno. Dopo le formalità di rito, il giovane è stato portato in carcere ed è in attesa di giudizio.
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