Erano accusati di avere venduto beni senza avere le necessarie autorizzazioni
Epilogo a lieto fine per tre commercianti italiani senza licenza, tutti napoletani, arrestati dalla Polizia delle Bahamas per avere venduto beni senza avere le necessarie autorizzazioni e, per questo motivo, finiti in cella, in attesa del processo: le cauzioni da 7mila euro ciascuna fissate dal giudice per la scarcerazione, sono giunte a destinazione grazie a una triangolazione tra Napoli-Londra-isole caraibiche classificate come un paradiso fiscale e per questo motivo inserite in una black list di Paesi stilata dall’Agenza delle Entrate.
Adesso sono liberi: per loro solo una brutta avventura, quindi, che sarebbe potuta andare pure peggio. Con un foglio di via sotto il braccio stanno cercando un volo per raggiungere l’Italia. Qualcuno tornerà con dei posti messi a disposizione dalle autorità italiane altri stanno provvedendo autonomamente.
D’ora in poi però le Bahamas saranno off-limits per loro: se ci dovessero rimettere piede li attenderebbe un processo con un alto rischio di condanna. Il pagamento delle cauzioni, estremamente articolato, è andato a segno grazie alle intuizioni del legale dei tre napoletani, l’avvocato Amedeo Di Pietro, e del console generale onorario Alberto Suighi, i quali, con la collaborazione di un legale locale e dopo diversi bonifici andati a vuoto, sono riusciti a fare arrivare il denaro nelle casse dell’autorità giudiziaria locale che dopo avere incassato i 21mila euro ha disposto le tre scarcerazioni.
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