Meloni: «Crisi di governo non rientrerà. Voto non è una delle 7 piaghe»

di Redazione

La leader di Fdi: «Elezioni sono necessarie non nei giorni di sole ma quando sei in mezzo a una tempesta»

«I governi di questa legislatura non sono stati in grado di fare delle cose, non perseveriamo. Secondo noi è fondamentale votare e che ci sia una maggioranza coesa a sostenere il governo. Quando si va a votare c’è sempre in carica un governo finché non entra in carica il successivo, il racconto delle elezioni come se fossero le cavallette delle sette piaghe d’Egitto non lo condivido. Tutte le altre democrazie vanno normalmente al voto. Le elezioni sono necessarie non nei giorni di sole ma quando sei in mezzo a una tempesta e hai bisogno di un capitano riconosciuto dall”equipaggio e che abbia una rotta».

Lo afferma Giorgia Meloni, leader di Fdi, in una diretta su Corriere.it, ribadendo la sua richiesta di andare subito al voto, dopo le dimissioni di Mario Draghi.

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Meloni: «Da qui alla fine della legislatura le cose possono solo peggiorare»

«Dubito – sottolinea – che la crisi rientrerà. Mario Draghi capisce che da qui alla fine della legislatura le cose possono solo peggiorare, conosce bene l’attuale condizione economica dell’Italia (anche grazie all’azione del suo governo) e penso possa preferire passare la mano adesso invece che in autunno, quando la realtà striderebbe con il racconto di Draghi salvatore. Non escludo si possa convincere Draghi a restare ma non mi pare ci siano molti margini, considererei scandoloso mettere insieme il quarto governo calato dall’alto, sarebbe una scelta di gravissima responsabilità». aggiunge

Gli alleati del centrodestra

Sull’incontro telefonico tra Berlusconi e Salvini spiega che trova «normale che due partiti insieme al governo abbiano lavorato per saldarsi contro una sinistra che pretendeva di usare voti del centrodestra per fare le cose della sinistra, com la coltivazione della cannabis o lo ius Schiolae. Credo che sia normale che parlino di più tra di loro che con noi che siamo all’opposizione, dovevano anzi farlo di più per portare a casa cose di centrodestra»

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«Delusione? La riservo alle questioni affettive. Qui si parla di alleati, le cui posizioni non sono così divergenti. Salvini predilige il ritorno alle urne e Berlusconi esclude un nuovo governo con personaggi calati dall’alto. Considererei molto grave, non solo deludente, se alleati si prestassero in assenza di Draghi a portare avanti la legislatura e impedire ad italiani di votare. Per me è importante che non sia così» spiegando che auspica ora «riuniuoni in sedi istituzionali, perché non c’è molto tempo, tra noi alleati».

Il candidato premier del centrodestra

Il partito che nel centrodestra prende più voti esprime il premier: una regola aurea della coalizione che Giorgia Meloni, leader di Fdi, al Corriere.it dice «deve ovviamente valere anche per Fratelli d’Italia». «Lo ho sempre chiesto negli incontri di coalizione e torneremo a chiederlo. Abbiamo avuto sempre delle regole. Se le stesse regole che valevano per la Lega e Forza Italia non dovessero valere per FdI sarebbe un problema. Ma confido che le regole saranno le stesse e non vedo perché dovrebbero cambiare. Sono regole che mettono al centro i cittadini».

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