L’ultimo terreno di scontro la legge sulla cittadinanza (ius scholae) ed il disegno di legge sulla cannabis
La maxi maggioranza di governo non smette di stupire e mostrare le proprie difficoltà. Partiti che si professano di destra e di sinistra in un’unica coalizione che non si trovano d’accordo praticamente su nulla. Eppure il presidente della Repubblica si ostina a non vedere e a voler far proseguire il mandato a Mario Draghi. L’ultimo terreno di scontro la legge sulla cittadinanza (ius scholae) ed il disegno di legge sulla cannabis, due temi affidati al dibattito parlamentare, e diventati occasione per un nuovo scontro. Sulle barricate è salito il leader della Lega Matteo Salvini.
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«Osserviamo con preoccupazione le continue provocazioni di Pd e 5Stelle. Invece di lavorare in Parlamento sull’aumento di stipendi e di pensioni, legalizzano droghe e regalano cittadinanze facili» ha detto intervistato dal Corriere della Sera. Il leader della Lega osserva che «questo governo non è nato per spalancare le porte ai 27 mila clandestini sbarcati fino a ora». E «legalizzare le droghe sarebbe una follia: non riduce la criminalità, anzi rafforza le organizzazioni criminali che potranno agire alla luce del sole, ha effetti pesanti sulla salute dei giovani favorendo l’ingresso dei ragazzi nel mondo della droga».
Quanto allo Ius scholae riflette: «I dati Istat dimostrano una devianza molto elevata fra i giovani immigrati, notevolmente superiore rispetto ai coetanei italiani. Le percentuali di devianza e le differenze rispetto agli italiani si riducono invece notevolmente dopo i 45 anni». Secondo Salvini, «è necessario un vero percorso di integrazione. La cittadinanza va meritata non regalata. In caso contrario si rischia di aumentare la disgregazione sociale».
Secondo la Lega, «gli italiani vogliono risposte su lavoro, costi dell’energia, inflazione che erode pensioni e salari, abbattimento del carico fiscale, liberazione dai lacci burocratici. Bloccare il Parlamento per votare Ius scholae e droga libera è contro gli interessi del Paese. Siamo stati fin qui molto responsabili: dalla guerra alla pandemia alla riforma fiscale, pur facendo valere le nostre posizioni. La dialettica è il sale della democrazia. Non possiamo però accettare una forzatura che rischia di danneggiare l’Italia e gli italiani».
Fontana: «Il cerca di creare difficoltà al governo»
A dar manforte al leghista anche il presidente della Regione Lombardia. «Mi sembra che valga quello che ha detto Salvini, il governo non è messo in discussione da noi ma è il Pd che con le sue provocazioni inaccettabili cerca di creare difficoltà al governo» ha spiegato Attilio Fontana, in diretta a Skytg24, parlando dell’appoggio al governo della Lega.
«Chi propone un argomento così in questo momento lo fa con il fine specifico di mettere in difficoltà il governo – ha aggiunto parlando di Ius Scholae -. Bisogna chiederlo al Pd non alla Lega, sono loro che stanno creando difficoltà, per cercare di affrontare un tema divisivo che in questo momento non è all’ordine del giorno». «Abbiamo tanti problemi da affrontare e serve un governo coeso – ha concluso -, che riesca a mettere in fila le preoccupazioni che abbiamo, presentare un argomento così significa creare delle tensioni».
Delrio: «Se il centrodestra si mostrasse più moderno…»
Dall’altro lato risponde Graziano Delrio secondo il quale lo Ius scholae è una legge del Parlamento e non c’entra niente con l’agenda di governo, e chi dovesse mischiare le due cose se ne assumerebbe la responsabilità. L’ex ministro del Pd si chiede di cosa abbiano paura Salvini e Meloni, e sottolinea che si tratta di un diritto «abbastanza comune in tutta Europa, e non è che gli altri Paesi sono stati invasi dagli immigrati». Fa perdere voti? «Le cose giuste vanno fatte senza pensare troppo alle conseguenze», risponde. E secondo Delrio, «il Paese sarebbe più tranquillo se il centrodestra si mostrasse più moderno».