Il procedimento potrebbe essere incardinato per istigazione al suicidio
I pm di Roma attendono una prima informativa per aprire formalmente un fascicolo di indagine in relazione alla morte del broker Massimo Bochicchio, deceduto ieri in un incidente stradale su via Salaria. Al momento gli inquirenti propendono per un decesso legato ad un malore ma risposte in tal senso si avranno dall’autopsia che verrà affidata e, se necessario, sarà svolto anche il test del Dna alla luce del fatto che il corpo è completamente carbonizzato. Per potere effettuare gli accertamenti tecnici, comprese le verifiche sulla moto, il procedimento potrebbe essere incardinato per istigazione al suicidio.
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Ed è stato rinviato a settembre il processo a suo carico. Il rinvio è legato al fatto che non è stato ancora depositato all’attenzione dei giudici il certificato di morte. Bochicchio, accusato di avere truffato vip e personaggi dello sport, era sotto processo a piazzale Clodio per riciclaggio e abusiva attività finanziaria.
«Abbiamo avuto notizie da fonti aperte – ha detto il giudice – della morte dell’imputato e non essendo stato depositato formalmente il certificato di morte e considerati i tempi necessari è opportuno aggiornare il processo al 15 settembre». In aula il difensore, Gianluca Tognozzi, ha affermato che ieri la famiglia lo ha contattato «spiegando che erano stati informati dalla Polizia locale dell’incidente. Non abbiamo ancora un certificato di morte perché il fratello non ha potuto ancora effettuare un riconoscimento».
Il difensore: «Non strumentalizzare la morte di Massimo Bochicchio costruendo un film»
«Non si deve strumentalizzare la morte di una persona costruendo un film su qualcosa che non esiste. Siamo in attesa del certificato di morte che arriverà, come da prassi in questo tragici casi, dopo il riconoscimento della salma» ha afferma l’avvocato Tognozzi.
Il legale di Conte: «Fugare ogni dubbio»
«E’ opportuno fugare ogni dubbio e credo che la Procura voglia disporre tutti gli accertamenti necessari per arrivare a fare assoluta chiarezza su quanto avvenuto ieri mattina». Lo ha detto l’avvocato Cesare Placanica, legale dell’ex ct della Nazionale, Antonio Conte e dell’attaccante della Roma Stephan El Shaarawy e altre 12 parti civili.