La consigliera: «Senza un piano adeguato, la gente insorge»
«E’ arrivata adesso la minaccia dell’assessore Bonavitacola, che avrebbe l’intenzione di togliere i fondi ai comuni “non obbedienti” la debolezza del governo regionale sta nel non costruire un piano di impianti per rifiuti reale e sostenibile, ed ora fa il forte con i deboli». Lo dichiara la consigliera regionale Maria Muscarà.
«Sono passati sei anni di governo – continua – e non sono riusciti ad attuare un minimo del programma di installazione degli impianti previsti. Il problema che Bonavitacola conosce molto bene riguarda la mancanza di una vera pianificazione regionale sull’allocazione degli impianti, per cui sembra quasi che vogliano monitorare il livello di insurrezione popolare: se ciò avviene, tolgono il disturbo come avvenuto a Salerno; ora ci provano con la provincia di Napoli, già inginocchiata dall’inquinamento e mancanza di bonifiche, per la precisione a San Giovanni a Teduccio. Quello che oggi chiamano impianti di compostaggio, sono per la produzione di biometano dato dal trattamento dell’umido e dei fanghi. I cittadini sanno che gli impianti in Campania iniziano in un modo e finiscono in un altro, con controlli poco chiari».
«La mia proposta è quella di approvare la legge sull’individuazione delle aree ad alta criticità che possano o meno ospitare impianti, per non parlare del fatto che sarebbe doveroso installare piccoli e sostenibili impianti diversificati sul territorio campano, che non andrebbero a rovinare la vita dei cittadini».
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