FdI (10,3%) scavalca la Lega (6,7%) e FI (4,6%). Il M5S c’era, ma nessuno lo ha visto
I risultati definitivi delle elezioni amministrative dell’altro ieri, che seppure con una certa lentezza, hanno finalmente preso forma ed ufficialità. Domenica nei 978 consigli comunali, di cui 4 capoluoghi di Regione (Catanzaro, Palermo, Genova e L’Aquila) e 22 capoluoghi di Provincia 4 dei quali (Barletta, Taranto, Messina e Viterbo, commissariati), l’affluenza alle urne è stata del 54,72% (con la Campania al top 64,69% e Visciano di Napoli la città dove si è votato di più 83,31%). Alle precedenti elezioni omologhe era stata del 60,12%. Hanno dunque votato il 5,4% in meno rispetto alle scorse votazioni degli aventi diritto (9 milioni) chiamati a rinnovare le proprie assemblee elettive comunali.
Il centrodestra ha già chiuso il conto a Genova, Palermo e L’Aquila ed in altri sette capoluoghi. Al centrosinistra: Padova, Lodi e Taranto. Sono 13 i ballottaggi.
Eletti al primo turno
Centrodestra
Genova: Bucci (55,5%); L’Aquila: Biondi 54,7%; Palermo: Lagalla 44,6% (in Sicilia per vincere al 1° turno, basta superare il 40%); Asti: Rasero 57%; Belluno: De Pellegrin 51,3%; La Spezia: Peracchini 53,4%; Messina: Basile 64,9%; Oristano: Sanna 63,3%; Pistoia: Tomasi 51,5%; Rieti: Sinibaldi 53,2%;
Centrosinistra
Lodi: Furegato 56,8%; Padova: Giordani 58,5%; Taranto: Melucci 60,8%
Le città al ballottaggio
Ballottaggi, invece, a Verona fra Tommasi (Centrosinistra) e Sboarina (Lega e FdI) e Parma con Guerra del centrosinistra in vantaggio su Vignali del centrodestra e a Catanzaro con Valerio del centrodestra in vantaggio su Fiorita del centrosinistra.
Nei 13 ballottaggi nelle 26 città capoluogo al voto (in vantaggio in 6 casi il centrodestra e in 7 il centrosinistra), 9 i candidati di centrodestra eletti o vicini all’elezione al primo turno, 4 quelli di centrosinistra. Cambiano colore: Belluno (da civica al centrodestra), Lodi e Taranto (dal centrodestra al centrosinistra).
Il Pd è la lista più votata con il 17,2%, davanti a Fratelli d’Italia al 10,3%, che supera la Lega ferma al 6,7% e Forza Italia al 4,6%. Spicca in negativo il dato del M5s, presente in appena 60 comuni sui 978 impegnati, si sono addirittura perse le tracce.