La denuncia dell’associazione Polis
Un furto è stato compiuto nel cimitero di Pollena Trocchia, all’interno della cappella che ospita i resti di Paolino Avella, il giovane ucciso nel 2003 a San Sebastiano al Vesuvio per aver reagito ai rapinatori che gli avevano sottratto il motorino.
Lo rende noto la Fondazione Polis che definisce un “atto sacrilego” l’ accaduto.
Secondo il presidente della Fondazione, Don Tonino Palmese “ciò che più inquieta è che dalla cappella sono stati sottratti oggetti di poco conto, un fatto che segnalerebbe una vera e propria intenzione profanatoria nei confronti della memoria di Paolino.”
Il presidente don Tonino Palmese e tutti i componenti della Fondazione Polis della Regione Campania “si stringono al dolore della famiglia Avella per questa macabra scelleratezza e lanciano un appello a tutta la società civile affinché faccia sentire il proprio grido contro qualsiasi atto che violi la memoria delle vittime innocenti di reato. La nostra opera non si ferma, così come il ricordo di coloro la cui vita è stata strappata dalla mano violenta del crimine continua a far germogliare semi di vita nuova, forieri di giustizia e di legalità”.