I genitori hanno autorizzato l’espianto degli organi
Non ce l’ha fatta Peter, il sedicenne di Gesualdo (Avellino) che lunedì scorso rimase ferito da un colpo di pistola alla tempia. Ieri pomeriggio erano state avviate le procedure per la dichiarazione di morte cerebrale che, dopo le sei ore di osservazione previste dai protocolli, è stata confermata dai sanitari del reparto di rianimazione dell’ospedale “Moscati” di Avellino.
I genitori hanno autorizzato l’espianto degli organi del giovane, nato in Russia, che la coppia irpina aveva adottato dieci anni fa. Peter era stato sottoposto nelle ore immediatamente successive al ferimento ad un intervento chirurgico di craniectomia decompressiva per tentare di contenere i gravissimi danni provocati da proiettile che ha attraversato il cranio da parte a parte.
Il giovane, ritrovato e soccorso dal padre a poca distanza dall’abitazione poco dopo le 17:30, ha utilizzato la pistola regolarmente denunciata che la madre, dirigente della polizia municipale del comune irpino, custodiva in casa. I funerali si svolgeranno lunedì mattina nella chiesa di San Nicola. Il comune di Gesualdo ha proclamato il lutto cittadino.
Stamattina gli studenti del liceo scientifico di Mirabella Eclano (Avellino) dove Peter frequentava il terzo anno con brillanti risultati, si sono trattenuti in raccoglimento davanti alla sede della scuola. Incidente o gesto deliberato: le indagini dei carabinieri si muovono su queste due ipotesi. Nei giorni scorsi gli investigatori hanno sequestrato computer e tablet di Peter per verificare eventuali azioni persecutorie e di bullismo nei suoi confronti.
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