Il presidente ucraino: «Continuano massicci attacchi all’acciaieria Azovstal»
Continuano la guerra e le reciproche accuse tra leader ucraini e russi. La tensione quindi resta alta. Secondo Volodymyr Zelensky «attualmente, le truppe russe non stanno rispettando gli accordi. Continuano massicci attacchi all’acciaieria Azovstal. Stanno cercando di prendere d’assalto il complesso».
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Lo ha denunciato il presidente ucraino nel suo consueto discorso notturno in cui poi ha ricordato che sono 156 gli evacuati da Mariupol arrivati nelle ultime ore a Zaporizhzhia. «Finalmente abbiamo un risultato, il primo risultato della nostra operazione di evacuazione dall’Azovstal a Mariupol che stiamo organizzando da molto tempo. Ci sono voluti molti sforzi, lunghe trattative e varie mediazioni» e «156 persone, donne e bambini, sono arrivate a Zaporizhzhia».
«Sono grato a tutti coloro da cui è dipeso il salvataggio di queste persone. Chi ha acconsentito e chi ha aiutato. Sono grato a tutti coloro che hanno assicurato il trasporto fisico di queste persone attraverso il corridoio umanitario», ha proseguito Zelensky, secondo cui «naturalmente, continueremo a fare di tutto per far uscire tutta la nostra gente da Mariupol e Azovstal» anche se «è difficile».
L’accusa di Volodin: «La Nato stava preparando l’Ucraina per un attacco al nostro Paese»
Mosca invece attacca la Nato e gli Stati Uniti. «Questa è una lotta tra il bene e il male. I nostri soldati e ufficiali hanno prevenuto una immane tragedia»: ha dichiarato invece il presidente del parlamento russo, la Duma, Vacheslav Volodin, commentando il conflitto in Ucraina.
«La Nato stava preparando l’Ucraina per un attacco al nostro Paese. Come spiegare altrimenti quelle decisioni di fornire armi all’Ucraina che sono state adottate dal Congresso statunitense a gennaio, ben prima dell’inizio dell’operazione militare speciale. Gli ucraini – ha aggiunto Volodin – sono sacrificabili per Washington, il nazionalismo è diventato l’ideologia di stato di Kiev. Se non fosse per le decisioni prese dal presidente Putin, le operazioni militari sarebbero state condotte sul territorio del nostro Paese. Lui è stato in grado di prevenire un attacco alla Russia».
Borrell: «Dall’Ue tutto il possibile per evitare che la guerra si allarghi»
La Ue farà tutto il possibile per evitare che la guerra in Ucraina si allarghi: lo ha affermato il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, in una intervista all’Afp nella capitale panamense, insistendo sulla necessità di maggiori sanzioni contro la Russia.
«Faremo tutto il possibile per evitare che la guerra si estenda. Che si estenda orizzontalmente, coinvolgendo altri Paesi, e verticalmente, con l’impiego di armi più distruttive» ha detto Borrell. «Stiamo aiutando l’Ucraina ma senza entrare in belligeranza. Ciò vorrebbe dire estendere la guerra e non è quel che vogliamo. E allo stesso tempo rafforziamo le nostre sanzioni». Borrell ha ricordato che «tutte le atrocità» che ha visto a Kiev «vanno a ricevere un pacchetto addizionale di sanzioni personali verso quegli individui che consideriamo coinvolti in quelle azioni». E ha rimarcato che l’Ue manterrà la pressione sull’economia russa «laddove è più sensibile, e lo è sotto gli aspetti finanziari».
Le notizie dal fronte
Secondo l’ultimo aggiornamento dell’intelligence britannica, citato dalla Bbc, la Russia ha schierato 22 battaglioni tattici vicino a Izium, nella regione di Kharkiv, nell’Ucraina orientale, nel tentativo di avanzare lungo l’asse settentrionale del Donbass. Nonostante le difficoltà a sfondare le difese ucraine e a costruire l’avanzata, la Russia «molto probabilmente» intende procedere oltre Izium per catturare le città di Kramatorsk e Severodonetsk. «La cattura di queste località consoliderebbe il controllo militare russo del Donbass nord-orientale e fornirebbe una zona di raccolta per tagliare fuori le forze ucraine nella regione».
Nella giornata di ieri l’esercito russo ha lanciato 34 attacchi missilistici contro le città della regione di Lugansk provocando almeno due morti e due feriti tra i civili. Lo rende noto il capo dell’amministrazione militare regionale ucraina di Lugansk, Sergiy Gaidai, su Telegram citato da Ukrinform. «I russi non stanno solo distruggendo Popasna, ma la stanno rimuovendo dalla mappa. Due persone sono morte – una donna di Lysychansk e un uomo di Popasna», ha scritto. A Lysychansk, il Centro per le malattie infettive pericolose e una scuola sono andati a fuoco. L’unica scuola di Sirotyn è stata distrutta.
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