L’Agenzia regionale per l’ambiente ha analizzato la qualità dell’aria della zona
Una parte dei rom che occupavano il campo di Gianturco, semidistrutto dall’incendio scoppiato nel pomeriggio di ieri, 50 persone, sono state sistemate dal Comune di Napoli nella ex scuola media «Grazia Deledda». «Si tratta – ha detto l’Assessore alle politiche sociali Luca Trapanese – di una prima risposta di emergenza per i soggetti più fragili, nuclei familiari con anziani, minori e pazienti oncologici ai quali abbiamo offerto posti letto e pasti». Altri 80 occupanti delle baracche distrutte dalle fiamme sono invece ancora da collocare, e stanno cercando di recuperare oggetti personali e suppellettili che si sono salvate dalle fiamme.
Non ci sono variazioni significative nei parametri di inquinamento dell’aria nella zona. Lo rende noto l’ARPAC (Agenzia regionale per l’ambiente) che ha effettuato un monitoraggio. I tecnici dell’ ARPAC hanno effettuato un primo intervento ieri per individuare i materiali che sono bruciati nel campo. «Sono stati identificati rifiuti da demolizioni edili, rifiuti in legno e plastica, bombole di gpl». Per integrare il monitoraggio della qualità dell’aria e verificare che i livelli di concentrazione delle varie sostanze a cui sono esposti i residenti rientrino entro i limiti di legge, oggi è stato attivato anche un laboratorio mobile nei pressi del Centro direzionale di Napoli.
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