L’Ungheria di Orban si è detta pronta a pagare il gas in rubli
Preoccupa l’Occidente l’attacco russo di ieri su Kiev: cinque missili lanciati proprio durante la visita del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres e che hanno danneggiato un edificio residenziale di 25 piani ferendo almeno 10 persone. Esplosioni hanno colpito il quartiere di Podil, nel centro cittadino, come uno schiaffo agli sforzi diplomatici per la pace a due giorni dal faccia a faccia tra il numero uno delle Nazioni Unite e Vladimir Putin al Cremlino. Guterres si è detto «scioccato», Zelensky parla di un tentativo di «umiliare l’Onu», Di Maio su Twitter afferma che «una nuova escalation che crea grande preoccupazione. Questa guerra va fermata subito. Pieno sostegno al popolo ucraino, ferma condanna della guerra di Putin».
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Intanto la Camera Usa, dopo il Senato, ha approvato una misura che consentirà a Joe Biden di usare una legge della seconda guerra mondiale per fornire più rapidamente armi all’Ucraina. Il provvedimento invoca una legge del 1941 che permise agli Usa di armare l’esercito britannico contro Hitler e consente di fornire armi a qualsiasi governo straniero se la sua difesa «sia valutata vitale dal presidente per la difesa degli Stati Uniti». Biden chiederà per l’Ucraina anche un altro finanziamento di 33 miliardi di dollari. Zelensky ringrazia, precisando che di quella cifra oltre 20 miliardi potranno andare alla difesa, 8 miliardi per il sostegno economico e 3 per aiuti umanitari.
Resta aperta la partita del gas. Secondo Bruxelles la richiesta di Mosca di pagarlo in rubli viola le sanzioni ma l’Ungheria di Orban si è già detta pronta a pagare nella divisa russa pur di garantirsi gli approvvigionamenti.
L’esercitazione nell’Europa dell’est e l’Iss
Cresce la pressione di Nato e Stati Uniti per l’ingresso di Finlandia e Svezia, mentre si prepara una massiccia esercitazione degli Alleati in Europa dell’est a cui la Gran Bretagna – riporta il Guardian citando il ministero della Difesa britannico – parteciperà con 8.000 soldati, in uno dei più grandi spiegamenti di forze dalla guerra fredda. Decine di carri armati saranno schierati da qui all’estate dalla Finlandia alla Macedonia del Nord, secondo piani messi a punto da tempo ma rafforzati dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Il conflitto, infine, finisce per avere riflessi perfino nello spazio: i due cosmonauti russi Oleg Artemeyev e Denis Matveyev, impegnati in una passeggiata all’esterno della Stazione spaziale, hanno esposto fuori da un modulo di laboratorio una replica dello Stendardo della Vittoria, la bandiera simbolo ufficiale della vittoria dell’Unione Sovietica sulla Germania nazista durante la seconda guerra mondiale. La Russia ha fatto sapere che non intende al momento abbandonare il progetto Iss, previsto fino al 2024, ma che, nel caso, darebbe ai Paesi partner un anno di preavviso.