Il senatore: «Politiche attive del lavoro al posto dello spreco del reddito di cittadinanza»
«Governo Draghi ostaggio della sinistra, come dimostrano le affermazioni fuori dal tempo del ministro Orlando, che contrappone lavoratori ed imprenditori nella logica vetero comunista della lotta di classe. Fratelli d’Italia fa emergere, finanche dalla tavola rotonda di oggi a Milano, la necessità di provvedimenti e strategie che diano risposte univoche al mondo produttivo italiano». Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze è Tesoro.
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«Politiche attive del lavoro, al posto dello spreco del reddito di cittadinanza, utilizzo della leva fiscale per premiare imprenditori virtuosi che assumono ed investono nelle proprie aziende, ovvero per detassare quegli investimenti che rispondono alle logiche della sostenibilità ambientale e sociale».
«Ho ribadito nell’introduzione dei lavori della tavola rotonda “liberi di creare ricchezza” la necessità di favorire una finanza che sia al servizio dell’economia reale e non viceversa. Bisogna immediatamente prevedere delle agevolazioni fiscali per favorire il transito di parte dell’importante liquidità dei risparmi degli italiani dai conti correnti alle imprese, per il tramite di adeguati e garantiti strumenti finanziari».
«Pensionati vanno detassati»
«Ugualmente si deve intervenire per creare ricchezza anche nel mercato previdenziale quindi nel mondo pensionistico, e ciò può accadere se lo Stato capirà che gli investimenti previdenziali non sono attività speculativa e come tale favorendo il benessere dei pensionati, vanno detassati per garantire migliori pensioni».
«Insomma una visione d’insieme strategica, che unisce lavoratori ed imprenditori, capitale e lavoro, esattamente l’opposto di quelle sinistre, che nonostante i proclami progressisti, sono ancora ancorate, come dimostra il ministro orlando, ad un passato marxista, dal quale non riescono a staccarsi. Fratelli d’Italia ed i conservatori italiani mandano da Milano un segnale chiaro, per un paese che deve rinnovarsi in modo solidale e meritocratico, improntato al lavoro, e non certo all’assistenzialismo delle sinistre oggi al governo», conclude.
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