Il senatore contro il ministro Franco: «Non esiste una strategia di protezione del credito nazionale»
«Oltre 1800 miliardi di euro i risparmi degli Italiani, quindi un tesoro che fa gola agli appetiti della Finanza internazionale. Cosa intende fare quindi il governo per tutelare i risparmi, e favorirne un utilizzo virtuoso nell’economia reale nazionale? Le banche sono infatti il principale gestore dei risparmi e, dopo aver svenduto agli stranieri nella scorsa Legislatura grazie al tandem Renzi-Padoan una fetta significativa, esiste una strategia per tutelare l’italianità del Credito? Questo ho chiesto al governo durante l’audizione in Commissione d’inchiesta banche del ministro Daniele Franco, e devo purtroppo constatare che non esiste una strategia di protezione del credito nazionale, nonostante lo stesso Copasir abbia più volte sollevato il problema». Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, capogruppo nella Commissione d’inchiesta banche.
«Il ministro ha, infatti, richiamato una reciprocità imprenditoriale in ambito UE che in realtà non esiste, come dovrebbe essere ben noto anche dopo le vicende Fincantieri. Tutelare l’italianità del credito significa controllare l’utilizzo virtuoso del risparmio nazionale e ritengo, quindi, grave che non si pongano immediatamente argini alla preponderante presenza francese nel tessuto bancario e finanziario nazionale» sottolinea il senatore.
«Non vorrei che pure MPS finisca nelle mani di operatori stranieri, magari assieme a Bpm, mentre ci sarebbero le condizioni per un terzo polo bancario rigorosamente italiano ed atto ad investire nell’economia reale», conclude.
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