Il governo lavora per il futuro e le nuove generazioni, con la testa rivolta all’indietro, per l’Europa però i «migliori» possono permetterselo
Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che introduce ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’obiettivo è quello di accelerare il raggiungimento di specifici obiettivi, velocizzando, mediante processi di sburocratizzazione, sui 45 progetti del Pnrr, da concludere entro il 30 giugno.
Indice Articolo
- L’Italia dei comitati tecnico-scientifico
- Pnrr 2030 per rimborsare le lesioni dei diritti inviolabili compiute dal terzo Reich (come si lavora per le nuove generazioni)
- Un Pnrr che non dimentica gli ottimati nel Sud
- Le Zone Economiche Speciali e Zone Logistiche Semplificate
- Il bando per i beni confiscati
- Mezzo miliardo per integrare la rete di monitoraggio sanitario con il sistema di rilevamento ambientale
- I provvedimenti attuativi
Il testo prevede la creazione di un portale nazionale per la lotta al lavoro nero e l’obbligo per la pubblica amministrazione l’uso della piattaforma InPa, cioè il «Linkedin dei concorsi pubblici italiani», con l’introduzione dell’obbligo di conoscenza di «almeno una lingua straniera» e «del corretto utilizzo delle tecnologie informatiche e dei mezzi di informazione e social media», da verificarsi in fase di concorso per poter accedere a un posto di lavoro nella Pa.
E’ previsto, inoltre, il potenziamento del sistema di monitoraggio dell’efficientamento energetico con le misure di Ecobonus e Sismabonus fino al 110%. Per contrastare il lavoro in nero, inoltre, viene istituito un portale unico nazionale del lavoro sommerso: «le risultanze dell’attività di vigilanza» sul lavoro sommerso «confluiscono in un portale unico nazionale gestito dall’Ispettorato nazionale del lavoro denominato Portale Nazionale del Sommerso (PNS)», che sostituisce ed integra le banche dati esistenti.
L’Italia dei comitati tecnico-scientifico
Presso il Ministero della Giustizia viene istituito il Comitato tecnico-scientifico per il monitoraggio sull’efficienza della giustizia civile, sulla ragionevole durata del processo e sulla statistica giudiziaria. Un organismo di consulenza e di supporto nella valutazione periodica del raggiungimento degli obiettivi di «accelerazione e semplificazione» dei procedimenti civili. Il comitato è presieduto dal ministro della giustizia o da un suo delegato ed è formato da massimo 15 componenti, per cui non sono previsti compensi (ma solo un poco di notorietà – ricordate i virologi vip? – per ospitate televisive come equo coompenso).
I fondi del Pnrr possono cambiare destinazione, all’interno della stessa missione, e andare a rafforzare la dote dei «Progetti bandiera» delle Regioni. Nella bozza in esame al Cdm si prevede infatti che «eventuali economie realizzate a seguito di procedure di selezione dei progetti da parte delle amministrazioni titolari degli investimenti» possano andare ai Progetti bandiera «all’interno delle stesse missioni e componenti del Pnrr».
Pnrr 2030 per rimborsare le lesioni dei diritti inviolabili compiute dal terzo Reich (come si lavora per le nuove generazioni)
Nella bozza del decreto si prevede inoltre che i progetti destinati alla realizzazione di opere e impianti di elettrificazione dei porti nonché le opere e le infrastrutture connesse «finanziati, in tutto o in parte, con le risorse previste dal Pnrr» o «cofinanziati dai fondi strutturali dell’Unione europea» siano» da considerarsi di pubblica utilità» e «caratterizzati da indifferibilità ed urgenza». Sono «soggetti ad una autorizzazione unica, rilasciata dalla Regione competente nel rispetto delle normative vigenti in materia di tutela dell’ambiente, di tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico».
E’ istituito, presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, un «fondo per il ristoro dei danni subìti dalle vittime di crimini di guerra e contro l’umanità per la lesione di diritti inviolabili della persona, compiuti sul territorio italiano dalle forze del Terzo Reich nel periodo tra il 1° settembre 1939 e l’8 maggio 1945». Si vuole in tal modo assicurare «continuità all’accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica Federale di Germania già posto in esecuzione con decreto del Presidente della Repubblica» del «14 aprile 1962». Nel documento si spiega che «hanno diritto all’accesso al fondo» coloro «che hanno ottenuto un titolo costituito da sentenza passata in giudicato avente ad oggetto l’accertamento e la liquidazione dei danni».
Un Pnrr che non dimentica gli ottimati nel Sud
Nella bozza del decreto sono previsti anche l’introduzione di contratti di collaborazione per coprire i posti rimasti vacanti dopo il flop dei due «Concorsi per il Sud». In tal senso il governo prevede di poter trasferire i fondi inutilizzati alle amministrazioni al fine di stipulare contratti di collaborazione a professionisti con le caratteristiche di quelle ricercate nei concorsi.
Le Zone Economiche Speciali e Zone Logistiche Semplificate
E non mancano disposizioni che riguardano Zone Economiche Speciali e Zone Logistiche Semplificate, misure alternative per il rafforzamento delle amministrazioni meridionali (a seguito del mancato raggiungimento delle 2.800 assunzioni previste attraverso il ‘concorso Sud’), lo stanziamento di risorse per la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Per sostenere maggiormente gli investimenti all’interno delle ZES, sarà introdotta in queste aree una forma apposita di Contratti di sviluppo.
Una prossima delibera CIPESS stanzierà in proposito 250 milioni di euro provenienti dalla programmazione 2021-2027 del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Queste risorse confluiranno nel Piano di Sviluppo e Coesione 2021-2027 del Ministero dello Sviluppo Economico, il quale definirà – d’intesa con il ministro per il Sud e la Coesione territoriale – le aree tematiche e gli indirizzi operativi per la gestione dei Contratti di sviluppo, privilegiando la massima semplificazione e la riduzione dei tempi.
Il nuovo decreto-legge chiarisce, inoltre, che tra gli investimenti all’interno delle ZES soggetti a credito d’imposta sono compresi sia l’acquisto di terreni, sia l’acquisizione, l’ampliamento e la realizzazione degli immobili strumentali agli investimenti.
I Commissari straordinari delle singole ZES potranno proporre una modifica dei confini delle rispettive aree, nel rispetto del limite massimo della superficie già stabilito per ogni Regione. La nuova perimetrazione sarà adottata con un DPCM su proposta del ministro per il Sud e la Coesione territoriale, sentita la Regione competente.
Il bando per i beni confiscati
Il bando che assegna 300 milioni di euro per la valorizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata non comprende l’attribuzione di risorse per la gestione delle attività che saranno svolte all’interno di quel bene, in quanto questo genere di investimenti non è finanziabile nell’ambito del PNRR. Per garantire comunque la sostenibilità economico gestionale delle opere che risulteranno vincitrici del bando, la norma contenuta nel DL ‘PNRR 2’ consente di finanziare le spese di gestione, con una dotazione iniziale pari a 2 milioni di euro per l’anno 2022.
Tali risorse saranno ripartite dall’Agenzia per la Coesione territoriale agli enti beneficiari, che saranno selezionati al termine della procedura prevista dal bando PNRR. E’ prevista anche come annunciato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) la semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti di cold ironing e consente al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) di raggiungere anticipatamente un altro dei tre traguardi delle riforme previste nel Piano per il Gli investimenti previsti per l’elettrificazione delle banchine, pari a 700 milioni di euro, sono finanziati dal Piano Nazionale Complementare (Pnc).
L’autorizzazione unica viene rilasciata dalla Regione nel rispetto delle normative di tutela dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio storico-artistico, all’esito della Conferenza di servizi, promossa dall’Autorità di sistema portuale o dalla stessa Regione competente e alla quale partecipano tutte le amministrazioni interessate. Il termine massimo per la conclusione del procedimento è di 120 o 180 giorni nel caso in cui sia necessario procedere alla valutazione di impatto ambientale, valutazione quest’ultima che spetta alla Regione che è chiamata ad effettuarla con modalità accelerate (riduzione della metà dei termini attualmente previsti).
Mezzo miliardo per integrare la rete di monitoraggio sanitario con il sistema di rilevamento ambientale
Al via l’istituzione del ‘Sistema Nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici’ dopo l’approvazione del decreto, ieri, in Consiglio dei Ministri. «Con un investimento di circa mezzo miliardo di euro – sottolinea il ministro della Salute, Roberto Speranza – integreremo la nostra rete di monitoraggio sanitario con il sistema di rilevamento ambientale. La nostra salute dipende sempre di più dall’ambiente in cui viviamo. Questa è la grande sfida dell’approccio ‘One Health’».
Dalla relazione sul «monitoraggio dei provvedimenti attuativi», presentata in Consiglio dei ministri dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, delegato all’attuazione, i cui numeri sono stati diffusi da Palazzo Chigi, si evince che sono stati incassati i 21 miliardi connessi al raggiungimento dei 51 obiettivi Pnrr del 2021, e che il governo prosegue nell’attuare il vasto programma di riforme, investimenti e misure economiche e sociali.
Con il dl Pnrr 2, approvato ieri dal Cdm, per realizzare e agevolare il raggiungimento di alcune delle milestone del 2022 e con l’ordinaria ma intensa attività di attuazione delle politiche definite in questi mesi. A quest’ultimo riguardo, in poco più di un anno di attività il governo ha ‘smaltito’ 955 provvedimenti attuativi previsti dalle disposizioni legislative approvate nelle XVII e XVIII Legislatura.
I provvedimenti attuativi
I quasi mille provvedimenti attuativi «attestano che l’impegno politico e amministrativo profuso in un settore cruciale per l’efficacia delle politiche pubbliche sta dando primi risultati con un innalzamento della capacità attuativa del Governo: una capacità da rafforzare ulteriormente intervenendo su alcuni snodi della produzione normativa e del sistema istituzionale preposto».
I 955 provvedimenti attuativi del governo in carica costituiscono quasi il triplo degli atti «smaltiti» nello stesso periodo di tempo (i primi 13 mesi e mezzo di attività) dal primo e secondo governo della XVIII legislatura; e ciò, nonostante il concomitante e aggiuntivo impegno che il Governo e le Amministrazioni stanno assicurando sul fronte del Pnrr», sottolinea Palazzo Chigi.
Nel trimestre gennaio-marzo 2022 sono stati smaltiti quindi 227 provvedimenti. Un particolare impegno, rimarca ancora Palazzo Chigi, si sta profondendo nel garantire operatività alle tantissime misure e norme della legge di bilancio per il 2022, che rinvia a 153 decreti attuativi (il più alto numero di rinvii mai contenuto in una legge di bilancio).
Al 31 marzo 2022 sono stati adottati 49 provvedimenti, rendendo cosi disponibili risorse pari a circa 1,3 mld. I ministeri hanno definito un programma di smaltimento idoneo a consentire la completa attuazione della legge di bilancio nel corso dell’anno. Come a dire, insomma, che l’Italia affonda, ma i bla bla bla futuribi: «diremo, vedremo, faremo….» dei «migliori» continuano. Il governo degli ubbidienti piace all’Europa e l’Ue gli consente tutto o quasi.