La 37enne morta sabato in una clinica di Torre del Greco
La Procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta sulla morte di una donna di 37 anni, Vanessa Cella deceduta dopo essere stata sottoposta a tre interventi di chirurgia plastica in una sola giornata, sabato scorso, presso la clinica Santa Maria la Bruna di Torre del Greco (Napoli). I familiari intendono vederci chiaro ed hanno presentato una denuncia ai carabinieri. L’ipotesi di inchiesta è al momento contro ignoti per omicidio colposo.
La salma per ora resta sotto sequestro..Il corpo infatti sarà liberato solo dopo l’effettuazione dell’autopsia, stando alle indicazioni che arrivano dalla difesa della famiglia della donna, affidata all’avvocato Enrico Ricciuto. Il decesso è sopraggiunto dopo che era stata sottoposta contemporaneamente a una rinoplastica, ad una liposuzione e ad una mastoplastica additiva. Interventi durati quasi cinque ore e, stando alle parole rese dallo staff medico ai familiari della trentasettenne, «perfettamente riusciti».
Eppure Vanessa Cella già poco dopo essere uscita dalla sala operatoria avrebbe accusato, stando al racconto reso dai parenti agli inquirenti (sul posto sono giunti i carabinieri), dolori lancinanti, che sono cresciuti col passare del tempo e che hanno convinto poi nella serata di sabato ad effettuare il trasferimento in ambulanza all’ospedale del Mare.
Dove però la donna è giunta già priva di vita, stroncata ufficialmente da un arresto cardiaco. La difesa si prepara ad affidare l’incarico di seguire l’esame autoptico ad un esperto nominato di fiducia, mentre si resta in attesa di sapere se nel fascicolo aperto contro ignoti con l’accusa di omicidio colposo verranno iscritti i nomi dei primi indagati.
Potrebbe interessarti anche:
- Maxi truffa ai danni di 17 comuni, 23 indagati. Raggiro da 1,5 milioni
- Ucraina, La Russa: «Spese militari? Tagliamo una quota del reddito di cittadinanza»
- Frattaminore, traffico di sostanze stupefacenti: sgominata organizzazione | Video
- Crisi Ucraina, Zelensky: «Pronti ad accettare lo status neutrale»
- Sottratti al Sud 150 milioni. Dovevano servire a bonificare le aree inquinate dall’Ilva di Taranto