Ne hanno discusso i professori Bonvini della Federico II e Del Gaudio dell’Università di Kyiv (Kiev)
Il 24 febbraio 2022, Vladimir Putin ha dato inizio all’invasione dell’Ucraina. Malgrado gli appelli della comunità internazionale, Mosca ha declinato qualsiasi tipo di soluzione diplomatica per evitare le ostilità. Quella russa è oggi, dopo il secondo conflitto mondiale, la prima guerra di conquista in Europa, pianificata e condotta per assoggettare una repubblica autonoma e indipendente.
Dopo giorni di bombardamenti, che hanno indiscriminatamente colpito anche fabbriche, ospedali e scuole, il paese è sotto assedio. False accuse di nazismo, negazione dell’esistenza della nazione ucraina, minacce di attacco militare sono soltanto alcuni degli strumenti utilizzati da Putin per giustificare il conflitto. Ma qual è stato il percorso che ha portato all’invasione? E, soprattutto, è possibile elaborare una genealogia degli eventi?
L’incontro ‘L’Ucraina e la guerra di Putin’, tenutosi il presso la sala Don Bosco di Scafati – in presenza di rappresentanti istituzionali e religiosi della comunità italiane e ucraina della città –, ha provato a rispondere a tali quesiti a partire dal dialogo tra Alessandro Bonvini (Scuola Superiore Meridionale, Università di Napoli “Federico II”) e Salvatore Del Gaudio: ucrainista, esperto di linguistica, socio-linguistica e politiche linguistiche.
Punto di partenza dell’incontro è stata un’analisi di longue duréee utile a comprendere le molteplici connessioni tra l’evoluzione della storia ucraina in combinato disposto con quella europea e russa, dalla fondazione della Rus’ di Kyiv (Kiev) di età medievale, attraverso la costituzione dell’etmanato cosacco, fino alla sua incorporazione all’interno dell’impero russo di Caterina II.
La seconda parte, invece, ha trattato la storia ucraina in età contemporanea
La discussione si è concentrata, in particolare, sulla complicata transizione dall’integrazione nell’URSS al crollo del muro di Berlino. Il focus di questa parte dell’incontro ha dato particolare rilievo alla tragica vicenda dell’Holodomor (grande carestia), nonché al ruolo del territorio ucraino durante il Secondo conflitto mondiale.
Infine, l’attenzione è volta all’analisi della divergenza di percorso storico tra Ucraina e Russia a partire dal 1991. Salvatore Del Gaudio ha messo in luce differenze politico-istituzionali, fattori di diversità economico-sociale, così come fratture di tipo culturale, emerse plasticamente durante i fatti di Euromaidan.
Le conclusioni, infine, hanno provato a ragionare sulle origini dell’invasione in corso e a riflettere, in ottica globale, sulle ripercussioni possibili dello stesso conflitto, concentrandosi su tre questioni cruciali: crisi migratoria, integrazione europea e status militare dell’Ucraina.