Gli ucraini: «La Russia ha utilizzato bombe al fosforo»
Aumenta la ferocia degli scontri sul terreno e aumentano le tensioni a livello diplomatico. Mentre si combatte casa per casa a Mariupol e la guerra continua sul territorio ucraino, Biden, prima di partire per il suo viaggio in Europa, afferma che l’uso di armi chimiche da parte della Russia è una minaccia reale. Per questo motivo il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, spiega che «la Nato darà ulteriore sostegno all’Ucraina per quanto riguarda la difesa da attacchi cyber ed equipaggiamento contro armi chimiche, biologiche e nucleari». Sale quindi la preoccupazione in Occidente per una nuova escalation della guerra. L’eventuale uso di armi chimiche da parte della Russia cambierebbe la natura del conflitto e avrebbe «enormi conseguenze», ha detto ancora Stoltenberg.
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Arrivano intanto denunce sul fatto che la Russia abbia già usato bombe al fosforo bianco a Hostomel e Irpin. Secondo quanto riferisce il sindaco di Irpin, Oleksandr Markushin, citato da The Kyiv Independent, «le forze russe hanno preso di mira le città satellite di Kiev con bombe al fosforo la notte del 22 marzo e l’uso di tali armi contro i civili è vietato dalle Convenzioni di Ginevra». Il vice capo della polizia di Kiev ha invece diffuso un video accusando la Russia di avere usato munizioni al fosforo contro la città di Kramatorsk, nell’est del Paese.
La guerra economica
Continua intanto la guerra economica tra Russia e Occidente con un riferimento particolare all’energia. Putin ha detto che la Russia non accetterà più pagamenti in dollari ed euro per il suo gas consegnato in Europa, ma accetterà solo rubli. La questione delle possibilità di nuove sanzioni alla Russia, che comprendano anche petrolio e gas, sarà al centro della girandola di incontri diplomatici domani a Bruxelles dove sono previsti i vertici della Nato, del G7 e dell’Unione europea. Rimangono forti i dubbi tra alcuni Paesi europei, soprattutto quelli più dipendenti dal gas e dal petrolio russo.
Ma Biden insiste affinché anche gli alleati europei vadano avanti con le sanzioni anche in questo settore vitale per la Russia Domani a Bruxelles si parlerà anche del ruolo della Cina, che – secondo la Nato – ha dato sostegno politico alla Russia e l’appoggia nella diffusione della disinformazione. Agli alleati verrà detto quindi che Pechino potrebbe dare aiuto materiale per l’invasione e la Nato «chiederà alla Cina di assumersi le sue responsabilità» e di chiedere «lo stop immediato della guerra».