Il 19enne scomparve nel novembre 2009
La Corte Suprema di Cassazione, quinta sezione penale, ha annullato la condanna a 21 anni di reclusione inflitta a Fabio Furlan il 28 febbraio 2020 dalla Corte di Assise di Appello di Napoli nell’ambito del processo sull’omicidio e dell’occultamento del cadavere del suo amico Cristoforo Oliva, per tutti Cristofer. Lo rendono noto gli avvocati di Furlan Dario Vannetiello del Foro di Napoli e Luigi Petrillo del Foro di Avellino.
La Suprema Corte ha anche rinviato il giudizio davanti ad un’altra sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli. Furlan è oramai da decenni accusato di aver nel lontano novembre 2009 sequestrato un suo amico, Cristofer, commesso l’omicidio ed occultato il cadavere, mai più trovato.
«A distanza di quasi tredici anni, – fanno sapere i due legali – della vittima non vi è alcuna traccia. Un delitto che ha portato nel corso del tempo ad emettere ben quattro sentenze di condanna da parte dei giudici di merito, la prima ad anni 30 di reclusione. Per ben due volte la Suprema Corte è intervenuta per stabilire che le motivazioni sottese alla affermazione della penale responsabilità espresse da vari giudici partenopei erano da censurare».
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