FdI Napoli, Rastrelli: «Vile strumentalizzazione». Castiello: «Quel manifesto non mi piace», ma forse un po’ anche… sì

Castiello In un documento ufficiale aveva sparato a “palle infuocate” contro il vertice cittadino

Dopo la durissima polemica apertasi all’interno di Fratelli d’Italia a Napoli, il capo dell’opposizione interna al partito, Gennaro Castiello – che con un documento ufficiale consegnato all’Europarlamentare Vincenzo Sofo a Napoli, mercoledì per prendere parte al convegno Nostalgia del Futuro” aveva sparato a “palle infuocate” contro il vertice cittadino, chiedendo a Giorgia Meloni d’intervenire – con un comunicato stampa ribadisce la sua nettissima opposizione alla dirigenza locale del partito, della quale, per altro chiede l’azzeramento.

E coglie anche l’occasione per prendere le distanze anche dagli autori del manifesto contro il coordinatore cittadino Sergio Rastrelli, ripreso mentre saluta il feretro del padre Antonio, già governatore della Campania, con il saluto romano «per una promessa fattagli sul letto di morte».

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«Con questo breve comunicato stampa – comincia Castiello – intendo, a nome mio e di tutta la comunità di persone che si è costituita come opposizione interna al partito Fratelli d’Italia a Napoli, che mi ha scelto come proprio rappresentante, prendere le distanze nel modo più assoluto, dall’affissione avvenuta presumibilmente nella giornata di ieri (mercoledì, ndr), di un manifesto ritraente il “nominato” coordinatore cittadino del partito Fratelli d’Italia a Napoli, avv. Sergio Rastrelli, immortalato mentre sfoggia il saluto romano».

«Capziosamente ed artatamente – prosegue – probabilmente gli stessi autori di tale affissione, stanno cercando di distrarre l’attenzione dalla legittima dimostrazione politica, di opposizione interna al partito che abbiamo svolto a margine del convegno organizzato da FdI-Napoli, culminata con la mostra di uno striscione e la distribuzione di un documento politico ai relatori ed agli intervenuti, al caso del manifesto in questione».

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«A tale riguardo – conclude – sottolineo che noi condanniamo quel manifesto in “tutto”, da chi lo ha affisso, al gesto rappresentato ed alla frase riportata su di esso. Specifichiamo inoltre, che, condanniamo allo stesso modo anche la deprecabile spiegazione di quella posa impressa sul manifesto, fornita e rilasciata pubblicamente, dal diretto interessato Sergio Rastrelli; in quanto nessuno (e lui che è avvocato dovrebbe saperlo bene) e per nessun motivo, nemmeno di natura sentimentale, affettiva, familiare o di promesse fatte a persone care in determinati momenti, può avere l’autorizzazione a commettere reati, perché tale è l’esibizione del saluto romano».

Rastrelli: «vile strumentalizzazione dei funerali di mio padre»

«Solo dei vigliacchi senza onore, peraltro facilmente individuabili, potevano pensare di strumentalizzare un’immagine dell’ultimo saluto reso al passaggio del feretro di mio padre, esito di una promessa solenne fatta sul letto di morte. Nulla, assolutamente nulla, di cui vergognarmi. Al contrario» aveva dal canto suo affermato Sergio Rastrelli, coordinatore cittadino di FdI Napoli. Una «vile strumentalizzazione dei funerali di mio padre», dice riferendosi all’occasione in cui fu scattata la foto.

Rastrelli è figlio di Antonio, storico esponente della destra napoletana, per decenni esponente del Msi e poi di Alleanza Nazionale, eletto presidente della Regione Campania nel 1995. «Nella mia vita – aggiunge -, ho sempre combattuto a viso aperto criminalità, malaffare, usura, ed ogni tipo di feccia: non temo misere imboscate ed ho le spalle larghe. E quindi vado avanti, più fiero e determinato che mai».

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