Quasi la metà dei posti di lavoro persi per la pandemia ha riguardato il gentil sesso
Il 2021 doveva rappresentare l’anno del recupero occupazionale, ma il mercato del lavoro italiano ha mostrato di essere ancora lontano dal raggiungere i livelli pre-pandemia. Arranca la ripresa occupazionale al femminile mentre cresce l’appello di laureate e specialisti per le nuove assunzioni.
Indice Articolo
Ancora più pesante il bilancio al SUD: su 100 lavoratori interessati dall’attivazione di un nuovo contratto, nel mezzogiorno «solo» 43 erano donne, contro un valore di 47 al Nord Ovest, 48,1 al Nord Est e 48,4 al Centro.
Sono i dati che emergono dal dossier “Donne e lavoro: ancora lontana la ripresa occupazionale”, realizzato da Fondazione Studi Consulenti del lavoro. La ricerca, che ha revisionati i dati Istat, tra 2019 e 2021, evidenzia che il numero degli occupati si è ridotto di 567 mila unità, per una contrazione complessiva del 2,5%. Quasi la metà dei posti di lavoro persi a seguito della pandemia (49,2%) ha riguardato il gentil sesso.
«Siamo di fronte a un mercato del lavoro in profondo cambiamento – ha affermato Rosario De Luca, presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro – anche rispetto alle professionalità che le imprese cercano per intercettare la ripartenza in questa fase di grande incertezza. I dati dell’indagine confermano la spendibilità di profili specializzati e tecnici, per i quali più del genere conta la competenza, nella ricerca di nuovi contratti».
Maggiore attenzione ai profili più qualificati
Il mercato del lavoro sembra aver riconosciuto maggiore attenzione ai profili più qualificati dell’offerta femminile, facendo registrare assunzioni in crescita sia per laureate (su 100 laureati che hanno sottoscritto un nuovo contratto, 65 sono donne), sia per quelle professioni più qualificate. A trainare il reclutamento ‘femminile’ continuano ad essere il comparto istruzione e sanità.
L’incertezza del quadro macro-economico, oltre alla giovane età delle neoassunte (il 42,2% ha meno di 35 anni) ha determinato un ampio ricorso a contratti a tempo determinato con un’elevata incidenza del part-time per le nuove attivazioni. Il panel realizzato dai Consulenti, analizzando i dati forniti dalle Comunicazioni Obbligatorie del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali rilevano che solo il 21,3% delle donne è stata assunta con contratti stabili a tempo indeterminato.
Con lo scopo di aumentare le possibilità di conoscere le opportunità presenti sul mercato, la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha inteso dedicare alle donne uno spazio importante nel nuovo canale youtube della web tv di Categoria, che avvia le proprie trasmissioni nella giornata in cui si omaggiano le donne. Nella ricorrenza dell’8 marzo sarà pubblicata una speciale playlist con un “bouquet” di contenuti per omaggiare le donne offendo loro suggerimenti su come essere autonome, indipendenti e autodeterminate.
Potrebbe interessarti anche:
- Guerra in Ucraina | Raid aereo su Sumy, oltre dieci morti: «Ci sono dei bambini»
- Caro petrolio, è così utopistico pensare di ridurre le accise per mitigare i rincari?
- Il conflitto, l’Ucraina: «Corridoi umanitari verso Russia e Bielorussia sono immorali»
- Dal parco Verde di Caivano la droga per le province di Napoli e Caserta
- Casavatore, picchiato per aver rimproverato gli alunni: identificati i presunti aggressori