Mix di Nivolumab e l’Ipilimumab, prima opzione di trattamento a livello internazionale per le persone con metastasi cerebrali asintomatiche
Mentre i virologi tv, continuano a raccontarci le «loro» verità sul covid dagli studi televisivi, prima dicendo e, poi, contraddicendosi, Paolo Ascietro, Istituto Tumori Pascale e Fondazione Melanoma, continuano a lavorare per mettere a punto terapie per salvare vite umane.
Sicché, dopo che all’inizio del dicembre scorso L’EMA, l’Agenzia Europea del Farmaco, ha finalmente dato il suo ok all’uso del tocilizumab nei malati gravi di #COVID19 da lui proposto e sperimentato a cominciare dall’aprile del 2020, il professore Paolo Ascierto oncologo e ricercatore italiano, Direttore dell’Unità di Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori G. Pascale di Napoli e Presidente della Fondazione Melanoma, ha portato a casa l’ennesimo successo.
L’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), infatti, ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il proprio via libera al mix di due farmaci, il Nivolumab e l’Ipilimumab, per la cura del melanoma, già utilizzato dal 2019 presso il Pascale.
«Avevamo visto giusto noi dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione G. Pascale” e la Regione Campania, insieme con noi, nel darci ragione». Ha detto con visibile e giustificata soddisfazione il prof. Ascierto. «Da quando l’Aifa ha dato l’ok e il provvedimento è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale – ha proseguito – tutti i pazienti, e quindi non più solo quelli in cura presso il nostro Istituto, colpiti da melanoma avanzato con metastasi cerebrali, potranno in tutta Italia essere curati con la combinazione di due farmaci: il Nivolumab e l’Ipilimumab».
«Finora il 49% dei pazienti trattati è vivo a 6 anni e mezzo»
«Combinazione – ha aggiunto – ritenuta a livello internazionale la prima opzione di trattamento per le persone con metastasi cerebrali asintomatiche. Grazie a questi due farmaci combinati insieme, finora il 49% dei pazienti trattati è vivo a 6 anni e mezzo».
«Eppure – ha sottolineato il presidente della Fondazione Melanoma – questa combinazione fino ad oggi non era retribuita dal Ssn». Una vera follia che solo la determinazione di Ascierto, è riuscita a trasformare in realtà e mettere a disposizione dei pazienti. «Tre anni fa – nota – proposi, pertanto, di rendere accessibile la cura almeno ai pazienti del Pascale. Proposta subito accolta dal direttore generale, Attilio Bianchi, che la portò all’attenzione del governatore De Luca. Immediata fu la scelta di civiltà della Regione di garantire la rimborsabilità della terapia».
«Abbiamo salvato delle vite? Ne salveremo? – si chiede, in conclusione Ascierto – Sicuramente abbiamo fatto e stiamo continuando a fare tutto il possibile perché ciò accada». Grazie, professore, anche a nome della Campania e dei campani!
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