Contrabbando di sigarette tra Italia e Grecia, sei arresti. C’è anche un finanziere

di Redazione

Indagate a piede libero altre sei persone

Avrebbero gestito attraverso il porto di Bari un traffico di sigarette di contrabbando dalla Grecia, corrompendo un finanziere perché li aiutasse ad eludere i controlli in cambio di denaro e tabacco. La Guardia di finanza ha notificato sette misure cautelari: tre in carcere, tra i quali il finanziere 41enne Vincenzo Azzarello, tre agli arresti domiciliari e un obbligo di dimora con divieto di espatrio. In cambio della sua collaborazione con i contrabbandieri, Azzarello avrebbe avuto somme di denaro dai 10 ai 20 mila e la promessa di un posto di lavoro per la moglie.

Il finanziere Azzarello – secondo l’accusa – era incaricato di reclutare e corrompere altri colleghi e di monitorare l’arrivo del carico di contrabbando garantendo l’elusione dei controlli. I finanzieri hanno sequestrato anche 56.700 euro, un autoarticolato usato per il trasporto di 684 casse (6.840 chili) di sigarette di contrabbando di marca Winston Blue e un’auto. In carcere sono finiti anche Antonio Attolico, 69enne barese, ritenuto il promotore dell’organizzazione criminale, e il 65enne campano Vintantonio Rago.

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Agli arresti domiciliari Felice Antonio Corcione, 54enne di Napoli, Luigi Rocco, 52enne di Napoli e Georgios Diamatis, 61enne greco. La misura dell’obbligo di dimora a Bari con divieto di espatrio è stata notificata a Ilir Hoxha, 48enne albanese. Altre sei persone sono indagate in stato di libertà.

I reati contestati agli indagati

Sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere (per il quale non è stata applicata misura cautelare), contrabbando di sigarette tra i Paesi dell’est Europa, la Grecia e l’Italia, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, detenzione e porto illegale di armi, corruzione e istigazione alla corruzione di pubblici ufficiali, militari della guardia di finanza in servizio nel porto di Bari e, in particolare, addetti ai varchi doganali. Diamatis è ritenuto il responsabile estero delle fasi di acquisto, trasporto e spedizione dalla Grecia del carico.

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L’organizzazione nel Napoletano

Corcione rivendeva le sigarette in territorio napoletano, mentre Rago e Rocco erano i finanziatori dell’organizzazione, fornendo il denaro per corrompere i pubblici ufficiali e mettendo a disposizione falsa documentazione di viaggio che serviva come copertura, per esempio relativa al trasporto di prodotti dolciari destinati a Marbella, in Spagna, e locali dove stoccare le sigarette, a Casoria, in Campania. I fatti contestati vanno da agosto 2020, quando un finanziere barese che il collega Azzarello avrebbe tentato di corrompere lo ha denunciato, a gennaio 2021.

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