Campania: la Sanità dei ricchi e quella dei poveri

di Luigi Rispoli

Lo sceriffo De Luca non ha alcuna voglia di rinfoderare le pistole e continua a sparare ad altezza d’uomo. Quella dei meno abbienti e dei più deboli

In Campania la Sanità ha letteralmente chiuso per tutte le altre patologie e sofferenze che non siano il Covid. Niente visite ambulatoriali, nessun intervento anche se programmato, no a ricoveri e impossibile fare accertamenti. Vincenzo De Luca colpisce soprattutto chi non ha i mezzi per ricorrere alle strutture private colpendo solo ed esclusivamente le fasce sociali più deboli.

Chi non può pagare i templi e le cattedrali della sanità campana non avrà altra scelta che affidarsi a Dio e curarsi a casa almeno fino a quando, come è capitato negli ultimi quattro mesi del 2021, non finirà il budget della regione per le spese sanitarie. Di contro il dittatore di Arechi dall’inizio della pandemia non ha fatto nulla per migliorare un servizio sanitario che in Campania già prima della pandemia mostrava tutti i suoi limiti e carenze.

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Non posso non indignarmi di fronte ad uno stato di cose che lede uno dei diritti fondamentali che è quello alla salute. De Luca ormai non mi meraviglia più di nulla, il delirio di onnipotenza che lo pervade lo porta e porterà ad assumere le decisioni più assurde con uguale spocchia ed arroganza. Quello che mi scandalizza è che non ci sia nessuno, ma proprio nessuno, che lo contrasti nella sua politica folle.

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