Draghi, per avere l’ok alla manovra, ha messo a disposizione dei senatori 600 milioni
Di solito si dice «passata la festa gabbato lo Santo», ma il Santo Natale non è una festa qualsiasi, è anche tempo di regali. Per cui giustamente, più che una “legge di bilancio 2022” quella approvata dal Senato ed in attesa di avere il «si», a scatola chiusa della Camera prima di San Silvestro, sembra una sorta di moltiplicazione dei pani e dei pesci. Con superMario in versione Gesù Cristo.
Dopo aver predicato miseria, perché «non abbiamo risorse», per averne l’ok alla manovra ha messo a disposizione dei senatori 600 milioni: 400 per temi trasversali (parolina magica con la maggioranza allargata) e 200 (elemosine e mancette varie) distribuiti in maniera strategica, sulla scorta della consistenza dei gruppi parlamentari: 42 milioni al M5S, 38 alla Lega, 25 a FI, 24 al Pd, 18 a Leu, 11,5 a IV e 27 a Fd’I, da investire in micronorme. Nelle quali c’è tutto, il suo contrario e qualche jolly a sorpresa e di molte non si conosce neanche a cosa debbano servire.
In verità, viene davvero da ridere al pensiero, che in una legge di bilancio possa comparire un “emendamento” di 7 mila euro annui per esentare dal pagamento del pedaggio autostradale, a partire dal 2023, Vigili del fuoco, Protezione civile e forestali, valdostani. E per la serie «gli omaggi non finiscono mai», anche la commissione di garanzia per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti è stata omaggiata con 60 mila euro. Ancora, 10 milioni andranno al rilancio del distretto tessile di Prato ed altrettanti agli artigiani di ceramica e vetro di Murano e 150 mila per tutelare il sughero nazionale; 10 alla lotta al randagismo e 3 a quella all’Aids.
Il disbrigo delle pratiche al comune
Ma ci sono anche 82 mila euro annui per assumere a tempo indeterminato due dipendenti per il disbrigo delle pratiche al comune di Verduno (538 abitanti) in Piemonte; un milione per la ristrutturazione della palestra e aule annesse della scuola G. Leopardi di Trofanello e un altro per l’efficientamento energetico della piscina comunale di San Fedele Valle Intelvi (1.832 abitanti). E qualche spicciolo anche per l’Italia del tacco: 600 mila euro per la riqualificazione dei campi sportivi (pista di atletica, campo di calcio e campo di tennis, più che una scuola del Sud, un college Usa) dell’Istituto comprensivo P. Mennea di Barletta.
Non mancano i finanziamenti a pioggia: 200 mila euro alla Fondazione De Gasperi per organizzare l’80° anniversario di nascita della Dc (speriamo non gli venga in mente di celebrarne anche la scomparsa); 250 mila, invece alla Fondazione Cremonesi e alla federazione per il superamento dell’handicap; 200 mila alla Fondazione Zeffirelli; mentre 125 mila dovranno bastare all’Accademia Galileiana di scienze, Lettere e arti di Padova, per la riqualificazione della sede monumentale; 200 mila, invece, alla Biblioteca italiana Ipovedenti di Treviso.
Anche la memoria merita rispetto e, quindi, è cosa buona e giusta celebrare gli uomini illustri: 400 mila euro per il centenario della morte di Giacomo Matteotti e altrettanti per il centenario di nascita di Pierpaolo Pasolini; un milione per la celebrazione del pittore Pietro Vannucchi, noto come «il perugino» e 300 mila euro andranno al «treno della memoria» per ricordare gli eventi che portarono a Roma la salma del milite Ignoto.
Fondi a pioggia anche per la musica
E ora il jolly di cui prima: poiché «chi ha tempo non aspetti tempo»: 1,5 milioni di euro servirà a preparare la celebrazione, nel 2024, del centenario della morte di Giacomo Puccini. Una curiosità: se per prepararlo c’è bisogno di 1,5milioni, quanto ci vorrà per realizzarlo?
L’Italia è da sempre il Paese dove «il dolce si, suona» e la musica è nelle corde della sua classe politica. Sicché, avendo qualche spicciolo da distribuire, non era possibile dimenticarsi di quelli che ci regalano dolci sonorità e stupende armonie.
Da qui, un finanziamento di 500 mila euro annuo da dividere fra le Associazioni musicali: Senzaspine, Gasparo di Salò, Diffrazioni sonore, I Filarminici di Benevento, Ensemble Mare Nostrum e Orchestra dei Giovani europei. E, potevano, mancare un milione per i «carnevali storici» e 3 per i cammini religiosi? Assolutamene, no. Infatti, ci sono. In verità, ci sono anche tantissime altre «mancette». Ma mi fermo qui, altrimenti dovrei scrivere un’enciclopedia e a voi verrebbe l’orticaria.