Napoli, 140 posti lavoro a rischio alla Giraservice. E De Luca tace

di Mimmo Della Corte

Dal 1° aprile il Consorzio Unico Campania, che fa riferimento alla Regione, ha deciso di rescindere il contratto dell’appalto Giraservice

Prosegue ininterrotta – del resto, visto che ci sono in gioco, 140 posti di lavoro – la protesta dei lavoratori della Giraservice, che hanno occupato gli uffici della sede di Piazza Matteotti. Marco Sansone, membro dell’Unione Sindacale di Base (USB), attraverso i social ha rilevato: «Dal 1° aprile prossimo il Consorzio Unico Campania ha deciso di rescindere il contratto dell’appalto Giraservice, che si occupa principalmente della distribuzione e della vendita di titoli di viaggio. Il futuro lavorativo dei 140 lavoratori dipendenti della Giraservice, a questo punto, è fortemente in pericolo».

«Ieri mattina – ha proseguito – un gruppo di lavoratrici e lavoratori dell’appalto hanno manifestato spontaneamente nei pressi del Palazzo della Regione Campania a Santa Lucia per gridare le loro preoccupazioni, conseguentemente si sono recati presso la sede della Giraservice per occuparne gli uffici. Non si può non ascoltare il grido di disperazione di queste persone!»

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«La Regione Campania – spiegano i lavoratori – con modalità imbarazzanti (usando un eufemismo) si è rimangiata un verbale del 4 Agosto 2021 dove aveva assunto, tra gli altri impegni, quello di far partire a Novembre dei corsi di formazione per riqualificare il personale per consentire ai dipendenti di trovare altre opportunità lavorative in linea con le evoluzioni tecnologiche della bigliettazione del TPL Regionale. Tutte false promesse».

Il bando annullato per la clausola sociale

Al momento, il servizio di bigliettazione è affidato, in deroga, a una nuova società in attesa che in primavera 2022 si concluda la gara. In verità, si tratta del secondo bando dopo che la Regione ha annullato quello concluso nella primavera 2021 perché l’assenza della clausola sociale, che avrebbe garantito il riassorbimento di una parte del personale, aveva scatenato tensioni sociali. Allo stato attuale, per i 140 ex Giraservice non c’è alcun percorso, nessuna iniziativa che potrebbe accompagnarli nei prossimi mesi alla ricerca di nuove mansioni.

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E De Luca, così ciarliero e minaccioso nei confronti dell’intero universo mondo, troppo impegnato a lustrare la propria stella di sceriffo e lucidare le armi da utilizzare contro i «no vax» e chi non lo «benedica» a colazione, pranzo e cena, per quanto (ma cosa?, se non condannare tutti agli arresti domiciliari), sulle questioni occupazionali in regione. Purtroppo, continua a tacere.

Nei giorni scorsi, infatti, come potete leggere in altra parte del giornale, ha dovuto dedicarsi a deliberare che: «Da oggi e fino al primo gennaio è stato stabilito il divieto di consumo di cibo e bevande, alcoliche e non alcoliche, con esclusione dell’acqua, nelle aree pubbliche, ivi compresi gli spazi antistanti gli esercizi commerciali, piazze, ville e parchi comunali», per potersi occupare delle 140 lettere di licenziamento che stavano per arrivare ai lavoratori della Giraservice.

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