I regali di Natale del governo sotto l’albero: manovra, PNRR e le nuove restrizioni anti-Covid

di Dario Caselli

Il Parlamento ridotto a mero spettatore

Il governo e la maggioranza si preparano allo sprint finale prima della pausa natalizia, con un’appendice poco prima della fine dell’anno quando la Camera chiuderà definitivamente il discorso manovra. Da oggi, insomma, si apre una due giorni nella quale in fila seguiranno il PNRR, la conferenza stampa di fine anno di Draghi, la cabina di regia per le feste natalizie con annesso CdM e la manovra di bilancio (ma come detto questa si chiuderà ufficialmente solo dopo Natale).

Un programma densissimo che rischia però di confermare il ruolo del Parlamento subalterno, di mero spettatore, o nella peggiore delle ipotesi di notaio, di decisioni prese all’esterno e ribadendo che è il governo il vero centro di potere di questa legislatura.

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La giornata di oggi si aprirà presto in Senato con la manovra di Bilancio, che ieri finalmente si è sbloccata. Ci sono volute 13 ore di serrate trattative sul filo di lana, e con il rischio di franare nell’esercizio provvisorio di bilancio, per smuovere la coltre di una decina di giorni di inerzia. Nella mattinata di oggi si chiuderà la discussione generale per rimandare il tutto a domani, quando a Palazzo Madama dovrebbe essere votata la fiducia.

Il timing dipenderà molto dalla capigruppo fissata sempre per questa mattina alle 9.30 che deciderà, appunto, come dovranno procedere i lavori e gestire il traffico di provvedimenti. Eh sì, perché oltre alla manovra a Palazzo Madama c’è da discutere anche il PNRR approvato giusto ieri con la fiducia dalla Camera dei deputati.

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Rimanendo però alla manovra le ipotesi che circolano è che, una volta chiusasi la discussione generale intorno ad ora di pranzo, l’intero dossier sarà chiuso domani con il voto di fiducia al maxiemendamento predisposto dal governo. La previsione è di concludere entro la serata di giovedì, anche se non si esclude che ci si possa allungare fino alla mattinata del 24 dicembre. Ma c’è da giurarci che si farà di tutto per licenziare la pratica il 23 dicembre stesso.

Fratelli d’Italia: «Una manovra deludente, senza visione»

Molto dipenderà anche dall’atteggiamento di Fratelli d’Italia, l’unica opposizione, che già ieri ha fatto sentire in Aula tutto il suo malumore per una manovra di fatto mai discussa e su cui mai c’è stato un confronto. «Una manovra deludente, senza visione e frutto di un compromesso al ribasso tra le forze della maggioranza, che sono state capaci di farsi opposizione da sole presentando migliaia di emendamenti», ha detto il capogruppo al Senato, Luca Ciriani, ribadendo che «soltanto il senso di responsabilità di Fratelli d’Italia ha evitato che la situazione potesse diventare drammatica, sull’orlo di un esercizio provvisorio di bilancio che giova ricordare scatterebbe tra 10 giorni soltanto».

Comunque sia la previsione è che alla fine prima di Natale la manovra sarà messa in archivio dal Senato. Più complicata, invece, sarà la pratica del PNRR che i senatori della maggioranza vorrebbero evadere già nella giornata di oggi. Infatti, esaurita la discussione generale verso ora di pranzo il programma dei partiti che sostengono il governo è quello di approvare entro la serata il PNRR. Sarà questo il piatto forte della capigruppo che si aprirà questa mattina e che conta di essere particolarmente accesa.

Sempre Fratelli d’Italia ha già fatto sapere di non essere d’accordo ad un esame con annessa approvazione in giornata. Piuttosto preferirebbe spostare tutto a dopo Natale. Programma che non va a genio alla maggioranza che non ne vuole sapere di andare a dopo il 25 dicembre, anche perché il PNRR va approvato prima della fine dell’anno. E senza contare che proprio questo sarà il tema principale della conferenza stampa del premier Mario Draghi.

La conferenza stampa di Mario Daghi

Infatti, nel tour de force della giornata c’è anche questo appuntamento, previsto per le 10.30 presso l’Auditorium Antonianum. Non a caso Draghi l’ha fissato oggi con largo anticipo rispetto alla consuetudine che invece prevede la conferenza stampa del presidente del Consiglio piazzata a ridosso della fine dell’anno. Invece, la scelta di oggi è stata fatta proprio per annunciare il completamento delle riforme del PNRR e che il programma del governo procede senza intoppi, così come l’erogazione dei fondi.

Difficile che Draghi lasci spazio per qualche annuncio ufficiale circa la sua possibile candidatura al Quirinale. Per la verità qualcuno spera ancora che la conferenza stampa possa essere l’occasione giusta, ma la sensazione è che Draghi voglia prendersi tutta la scena per celebrare i successi sul fronte PNRR.

La cabina di regia e le nuove restrizioni

Ultimo, ma non per importanza, appuntamento in questa intensa due-giorni la cabina di regia che dovrà stabilire le nuove misure anti-Covid per queste feste natalizie. La cabina è convocata per domani e sempre nella stessa giornata è previsto il Consiglio dei ministri che dovrà varare il decreto legge con le nuove disposizioni. Mario Draghi sta controllando con attenzione la curva dei dati dei contagi e in particolare l’incidenza della nuova variante Omicron, che a detta degli esperti è ben tre volte più contagiosa della Delta.

Le ipotesi che circolano propendono per una stretta a partire dal taglio a sei mesi della validità della certificazione verde, il tampone anche per i vaccinati che vogliono andare in stadi, concerti o discoteche, la mascherina all’aperto, l’allargamento ad altre categorie di lavoratori o settori dell’obbligo di vaccinazione. Ma su queste ipotesi non c’è consenso nella maggioranza. Matteo Salvini, ad esempio, ha già fatto sapere di non essere d’accordo per il tampone ai vaccinati e soprattutto su possibili nuove chiusure.

Come detto molto dipenderà dai dati, che saranno la guida per le decisioni da prendere. Ma certamente a dispetto delle divisioni che al momento si registrano nella maggioranza, come sempre l’ultima parola, ed anche decisione, toccherà a Draghi.

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