Una serie di iniziative di sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne e la proposta di modifica al cosiddetto reddito di libertà. A presentarle Fratelli d’Italia nel corso della conferenza stampa “Non Solo mance! Per una reale tutela delle donne vittime di violenza” svoltasi nella Sala Nassyria del Senato in occasione della giornata dedicata al contrasto della violenza sulle donne.
A che punto siamo in Italia e quali azioni proposte in difesa delle donne
«Abbiamo presentato una serie di iniziative, in tema di tutela delle vittime, che Fratelli d’Italia intende portare avanti coerentemente con l’attenzione che il partito ha sempre dimostrato rispetto a questo drammatico fenomeno». Così Cinzia Pellegrino, responsabile del dipartimento Tutela vittime di Fratelli d’Italia ad apertura della conferenza stampa assieme alla senatrice Isabella Rauti ed alle deputate Lucia Albano e Maria Teresa Bellucci.
«Innanzitutto, un ringraziamento va a tutti i Comuni che hanno risposto al nostro appello di aderire alla campagna ‘Orange the World‘, per colorare d’arancione tutte le città del mondo in segno del ritorno all’autonomia da parte delle donne vittime di violenza. Peccato che proprio il Sindaco Gualtieri non abbia risposto».
E poi: «Se si pensa di risolvere la violenza sulle donne soltanto riducendo a propaganda politica e marchette elettorali il finanziamento delle iniziative come ha fatto Gualtieri con la casa internazionale delle donne oppure con ‘Lucha y Siesta’ il suo omologo in Regione Zingaretti, non risolveremo mai il problema», ha aggiunto, sottolineando che «non si tratta di finanziare i centri antiviolenza amici ma di dare soldi e fondi adeguati a quelle realtà che siano centri antiviolenza, associazioni, case rifugio, che effettivamente si preoccupano di andare ad accompagnare la donna in un percorso di autonomia sia relazionale che economica».
Infine: «Altra campagna che intendiamo diffondere poi, è un vademecum sui ‘7 segnali di una relazione malata’, insieme ad un elenco di App utili da usare in situazioni di emergenza».
«Su questi temi il nostro partito è impegnato sempre e costantemente, con una visione ed una strategia» spiega Isabella Rauti, vicepresidente del gruppo di Fratelli d’Italia al Senato e responsabile del dipartimento Pari opportunità, famiglia e valori non negoziabili intervenendo alla conferenza.
«La campagna lanciata oggi è rispondente ad un reale bisogno e vuole colmare una lacuna, perché il problema ricorrente è proprio quello di individuare i segnali di una relazione malata in cui si annidano i rischi potenziali di condotte violente. La conferma dell’utilità della campagna viene anche dall’esito di un’indagine della commissione parlamentare d’inchiesta sui femminicidi, dalla quale emerge che, su un campione di 200 casi il 63 per cento delle vittime non aveva denunciato alle autorità competenti né si era confidata con nessuno; dato che testimonia la solitudine ed il tunnel dell’isolamento in cui scivolano le vittime. Non solo. Nel 57,4 per cento dei casi, chi uccide è il partner e nel 12,7 è un ex partner».
«Ai dati si aggiunge la considerazione della mancata applicazione delle misure cautelari previste, un vulnus al quale bisogna rimediare e che consolida la necessità di una campagna di sensibilizzazione come quella proposta. Le forme di violenza sono tante e diverse, esiste quella domestica e relazionale ma esiste anche il fenomeno della tratta delle donne ad opera di organizzazioni criminali che le riducono in schiavitù ai fini dello sfruttamento sessuale. Fdi considera una violenza anche il ricorso all’utero in affitto e la maternità surrogata che sfrutta il corpo femminile e le condizioni di povertà delle donne. Sul tema FdI ha lanciato una petizione per rendere questa pratica un reato universale» conclude la senatrice Rauti.
L’analisi dell’attuale situazione prosegue con la deputata Maria Teresa Bellucci, la quale ricorda che «tanti sono stati i progressi vissuti in Italia, come la legge 66 del 1996, la legge sullo stalking, il codice rosso e la ratifica della Convenzione di Istanbul nel 2013. Ma tanto c’è ancora da fare, sia da un punto di vista culturale che economico, perché senza risorse umane o fondi necessari è difficile avviare un percorso di ‘emergenza’ per le vittime».
Fondamentale l’intervento economico
E il tema degli interventi economici sul tema sono un altro punto cardine della conferenza, in quanto tra le azioni di Fratelli d’Italia c’è anche una richiesta di modifica alla proposta del cosiddetto reddito di libertà, come spiega la deputata Lucia Albano, componente della commissione Finanze alla Camera: «grazie alla collaborazione con i Dipartimenti per le Pari opportunità e Tutela vittime di FdI è stata presentata alla Camera una modifica alla proposta del reddito di libertà, che sarebbe più opportuno chiamare assegno e che pur rappresentando un buon inizio, sarebbe necessario raddoppiare da 400 a 800 euro, oltre che incrementare il fondo per le vittime di violenza, chiedere una maggiore semplificazione delle procedure, e proporre corsi di formazione professionale come tirocini, corsi universitari e contributi per i figli».
La testimonianza di chi ce l’ha fatta
A concludere i lavori una sentita testimonianza di Ambra Sansolini, ex vittima di violenza, che ribadisce quali siano i segnali da tenere a mente per riconoscere un rapporto ‘malato’ e consiglia a tutte le donne di troncare immediatamente le relazioni pericolose prima che sia troppo tardi, facendo appello sia alle proprie forze ma soprattutto chiedendo aiuto.
Potrebbe interessarti anche:
- Videoclip rivela al mondo la sua relazione extraconiugale, Sony costretta a risarcirla
- Violenza sessuale, Ciro Grillo e i suoi amici rinviati a giudizio
- Acerra, Cirillo (M5S): «Nuovo impianto per i rifiuti è schiaffo a comunità già martoriata»
- Maximall Pompei, i sindacati: «Priorità a lavoratori espulsi dal ciclo produttivo»
- Torre del Greco, immobile inagibile per infiltrazioni d’acqua: evacuate 8 famiglie