In Campania il 20% del totale nazionale dei percettori: poveri con Ferrari e nullatenenti con conti in banca. Per il 2022 rifinanziato con altri 10 mld
Una settimana da raccontare, anzi, da dimenticare. Non si può certo dire che quella appena conclusa sia stata, per Napoli e la Campania, una di quelle di cui andare fieri. Il governatore De Luca, è stato raggiunto da un avviso di proroga indagini per la questione delle coop di Salerno sulla quale sta indagando la Procura.
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L’inchiesta, l’11 ottobre scorso ha portato a 10 misure cautelari per presunti appalti truccati al Comune di Salerno. Visto che nei documenti sono presenti alcune intercettazioni nella quali viene fatto il nome del governatore della Campania e che Zoccola (omen nomen) il manager delle cooperative avrebbe raccontato agli inquirenti che i suoi riferimenti erano lui e il figlio Roberto, era prevedibile. La magistratura chiarisca. La Campania Vvuole sapere. Per Giustizia, non giustizialismo.
Del «pa(cco)tto per Napoli», di Conte, Letta e «signorotti» della sinistra, a Manfredi per convincerlo ad accettare la candidatura a sindaco di Napoli, si è persa ogni traccia. Per ora nella legge di bilancio, non c’è segno e l’ex rettore della Federico II e ministro dell’Università del Conte 2, minaccia la rinuncia all’incarico.
E se lo facesse, Catello Maresca il suo antagonista nel «Gp Palazzo San Giacomo», ha fatto sapere che «se i fondi non dovessero arrivare» anche lui e la coalizione che lo ha sostenuto, sarebbero pronti a seguirlo. Del resto come dice l’antica saggezza «Senza denare nun se cantano messe». E con un buco nel bilancio di quasi 5 miliardi e una spesa corrente oscillante fra i 100 e 200 milioni annui, sarebbe decisamente impossibile amministrare la capitale del Mezzogiorno. Ma sarebbe un danno per tutto il Paese. Certo Carfagna ed Orlando hanno detto che «il governo risponderà all’Sos di Manfredi». Sperare è umano, illudersi è stupido.
La vertenza Whirlpool di Napoli
Intanto, la Whirlpool ha ribadito di non volerne più sapere dello stabilimento napoletano e ha spedito le lettere di licenziamento ai 320 lavoratori. Dopo 2 anni e mezzo di promesse da marinaio, ultima quella del ministro il 24 settembre scorso, Patuanelli – della vertenza, si era occupato durante il governo Conte 2, come Ministro dello Sviluppo Economico – dopo la sospensione da parte dell’azienda della procedura di licenziamento fino al 15 ottobre: «Penso che quella di ieri possa essere una svolta. Con la sottosegretaria Todde avevamo seguito con attenzione la vertenza, lavorando benissimo. C’è una soluzione interessante che si prospetta per il futuro di questo stabilimento e di questi lavoratori».
A questo punto, spero di sbagliarmi, ma la sensazione è che su questa vicenda possa essere calato definitivamente il sipario. Ora tocca al Governo trovare una soluzione alla vicenda in linea con gli impegni assunti – basta parlare di «spiragli» di Orlando – a cominciare da quelli di Luigi Di Maio che, da ministro del lavoro, dell’esecutivo Conte 1, aveva assicurato ai lavoratori di aver scongiurato il rischio di licenziamento. Insomma, se con il reddito di cittadinanza ha cancellato i poveri, non la povertà con l’intervento sulla Whirlpool, ha cancellato il posto di lavoro, non i licenziamenti dei dipendenti. Forse, sarebbe stato meglio si fosse fatto gli affari suoi.
La truffa in cinque regioni
E «dulcis in fundo», proprio a proposito del reddito di cittadinanza i carabinieri hanno scoperto una vera e propria truffa che interessa 5 regioni: Campania, Puglia, Abruzzo, Basilicata e Molise in pratica tutto il Sud continentale, coinvolge ben 5 mila percettori illegali: poveri con la Ferrari, pregiudicati con lo yacht, nullatenenti con conto in banca e ville, immigrati irregolari (ma quali documenti hanno allegato alla domanda?) che in tre anni hanno «sgraffignato» allo Stato ben 48milioni, che potevano essere utilizzati meglio e, magari, per rilanciare veramente l’occupazione. Soprattutto giovanile ormai arrivata al 29,8%. Producendo un danno stimato vicino al mezzo miliardo.
Eppure Draghi con la finanziaria 2022 ha stanziato per il rdc altri 10miliardi e Conte assicura: «nessuno avrà lo scalpo del Reddito di cittadinanza».Quanti posti di lavoro sarebbe stato possibile creare con queste risorse? Però, gli ideatori della misura, nella scelta del giallo come colore della tessera per percepirlo, avevano visto giusto. Sapevano che sarebbe finita così?