Alcune importanti deleghe non sono state assegnate ma si vocifera che il sindaco voglia istituire dei «gruppi di lavoro» ad hoc
Cultura, porto, Pnrr, finanziamenti europei e coesione territoriale, grandi progetti, personale, organizzazione, decentramento, digitalizzazione e innovazione. Queste sono le deleghe che il sindaco Gaetano Manfredi ha mantenuto per se all’atto della nomina della nuova giunta comunale di Napoli. Tante, decisamente troppe. Alcune addirittura troppo ingombranti per esser accentrate in una sola persona.
È apparso illogico, fin dal primo momento che il Comune di Napoli non avesse un assessore alla Cultura. Illogiche e addirittura offensive per la città partenopea anche la battuta che il neo sindaco pronunciò alla presentazione quando un giornalista chiese perché non era stata assegnata la delega.
Manfredi di tutta risposta affermò che avrebbe voluto fare l’assessore al ramo: «così posso distrarmi». Una risposta del tutto fuori luogo. Napoli è una delle Capitali mondiali della cultura, piena di tesori e possibilità di sviluppo. Non uno sfizio o un divertimento. Una mancanza di rispetto anche per chi con la cultura ci vive.
E perché non parlare del Pnrr e del personale? Tutti settori fondamentali per la rinascita della città. Settori che avrebbero bisogno qualcuno che li guidi con sicurezza. Il sindaco però, nonostante le forti critiche non sembra aver capito la lezione e sta circolando la voce che stia preparando tre cabine di regia: una per la cultura, una per Pnrr, fondi europei, coesione territoriale, personale e organizzazione, decentramento, digitalizzazione e innovazione e l’ultima con poteri sullo stadio Maradona e il patrimonio in generale.
Tre cabine di regia sono troppe e la divisione dei «poteri» su tante teste pensanti non farà altro che ritardare le decisioni di fondamentale importanza.
Era meglio assegnare le deleghe e far assumere a persone competenti le proprie responsabilità. Senza contare che in giunta il sindaco ha nominato Edoardo Cosenza, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli, già assessore ai Lavori pubblici della Regione Campania, a cui è andata la delega ai lavori pubblici. Inoltre c’è Laura Lieto all’Urbanistica. Le competenze su stadio e patrimonio immobiliare non potevano andare a loro? A questo punto sembra proprio che l’ex rettore abbia scambiato Palazzo San Giacomo per il consiglio di facoltà di ingegneria. La moltiplicazione degli enti assembleari risulta controproducente e non offre alcuna garanzia di efficienza.