Dalle immagini della videosorveglianza è emerso che i colpi sono stati esplosi mentre l’auto si allontanava dall’abitazione di Palumbo
Con una pistola Beretta calibro 40 Vincenzo Palumbo ha esploso 11 proiettili contro la Fiat Panda in cui c’erano Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro. Cinque ogive che hanno raggiunto l’auto con a bordo i due ragazzi, mentre si stava allontanando. I due giovani sono stati raggiunti alla testa dai colpi di pistola, dopo che i proiettili avevano perforato il parabrezza dell’autovettura.
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A confermare che i colpi sono stati esplosi mentre l’auto si allontanava dall’abitazione di Palumbo, sono state le immagini dei sistemi di videosorveglianza acquisite dagli inquirenti. L’uomo è stato sottoposto a fermo dalla Procura di Napoli in quanto ritenuto gravemente indiziato di duplice omicidio. Lo rende noto la Procura di Napoli.
Palumbo aveva raccontato agli investigatori, di averli scambiati per due ladri ma i due ragazzi non sono stati trovati in possesso di armi da fuoco o di altro genere. Nella vettura inoltre non c’erano strumenti «da scasso» e neppure indumenti per travisare il volto e renderli irriconoscibili. Nessuno degli elementi raccolti dagli inquirenti, insomma, fa ritenere che i due ragazzi fossero in procinto di commettere un furto o una rapina.
Le autopsie sui corpi dei due giovani
Mercoledì prossimo 3 novembre, presso il Secondo Policlinico di Napoli, si terranno le autopsie sui corpi dei due giovani uccisi la notte tra il 28 e il 29 ottobre scorsi. Il conferimento dell’incarico al consulente della Procura di Napoli è in programma alle 11 del giorno prima, il 2 novembre, nel Nuovo Palazzo di Giustizia.
Le operazioni peritali invece prenderanno inizio alle 16 del 3 novembre. Al momento solo la famiglia Pagliaro ha designato un legale di fiducia, nella persona dell’avvocato Maurizio Capozzo il quale, a sua volta, potrebbe designare un consulente di parte per l’accertamento tecnico irripetibile che comprende l’esame autoptico e le analisi tossicologiche.
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