Agguati a Torre Annunziata, Ascione: «Provvedimenti drastici». Ruotolo: «È guerra di camorra. Lo Stato faccia lo Stato»

Le reazioni dopo l’omicidio di un 35enne davanti alla chiesa di Sant’Alfonso, nella cosidetta zona di Torre centrale

Secondo fatto di sangue a Torre Annunziata in due giorni. In città esplode, in modo fragoroso, l’emergenza camorra. Ieri un 57enne è rimasto ferito da due colpi di pistola, uno a una gamba e un altro a un gluteo. Questa mattina, quando non sono ancora passate 24 ore, un 35enne è stato ammazzato davanti a un chiesa.

Dopo l’omicidio è intervenuto il primo cittadino Vincenzo Ascione. «La scarcerazione di alcuni personaggi di spicco legati alla criminalità organizzata locale, in un contesto già particolarmente compromesso come quello che vive Torre Annunziata, sta avendo il nefasto effetto di scatenare una guerra tra fazioni rivali per il controllo del territorio» ha affermto in una nota.

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«È una situazione che ormai non è più sostenibile, per la quale è necessario assumere provvedimenti drastici, prima che possa ulteriormente degenerare. Riponiamo la massima fiducia nell’operato di Forze dell’ordine e Magistratura affinché vengano al più presto assicurati alla giustizia i responsabili di tali deprecabili azioni» ha concluso Ascione.

Camorra a Torre Annunziata, Ruotolo: «Torre Annunziata è ostaggio dei clan in guerra»

«A Torre Annunziata c’è una guerra di camorra» ha dichiarato invece il senatore Sandro Ruotolo del gruppo Misto. «Un nuovo raid armato ad ora di pranzo, davanti a una chiesa. La vittima dell’agguato, un pregiudicato, è morta in ospedale. Torre Annunziata è ostaggio dei clan in guerra tra loro per il predominio degli affari illeciti. È una città morente» rileva.

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«In pieno giorno – continua – si spara per strada e tutti sono in pericolo di vita. Non c’è più tempo da perdere. Si è fin troppo sottovalutata la situazione. Dobbiamo disarmare Torre Annunziata. Lo Stato deve fare lo Stato. La società civile deve far sentire la propria voce. Chi resta indifferente è complice dei clan. Fortapàsc non l’abbiamo ancora sconfitto».

«Domani mattina alle ore 10 a Villa Parnaso con Paolo Siani e i familiari delle vittime innocenti della camorra saremo insieme al comitato di liberazione dalla camorra per ricordare, davanti alla panchina della libertà di stampa, Giancarlo Siani. Siamo stanchi di una città dove i diritti sono negati. Poi una delegazione incontrerà il prefetto di Napoli. Insieme per battere camorra e malaffare» conclude Ruotolo.

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