Nel Sud, da sempre esistono dubbi, certezze, pettegolezzi e mezze verità sui nominativi scelti per conteggiare i voti dei cittadini
Ad ogni chiamata alle urne elettorali la storia si ripete sempre, la voce del popolo insistentemente dubita sulla trasparenza della scelta degli scrutatori. Figure con ruolo importante, designati nei seggi a discrezionalità o piacimento dei consiglieri comunali facenti parte la commissione consiliare elettorale. Certo è che alcuni nomi di scrutatori, addirittura componenti lo stesso nucleo familiare, non sono ricorrenze occasionali, al contrario sembrano certezza di scelta.
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I dubbi permangono, anzi aumentano, nel momento in cui, i nomi scelti, sovrapposti a verifica con i precedenti e con i luoghi di residenza, confermano certe presenze di fortuita occasionalità. Ripetitività dei fortunati nominati, coincidenti con la localizzazione d’interessi elettorali dei componenti la commissione elettorale. Nei casi di non tanta occasionale fortuita scelta, i persistenti dubbi, alla lunga, diventano certezza di poca chiarezza e conferma d’assenza di trasparenza.
Legge n. 270 del 21 dicembre 2005, art. 9.
Il legislatore, nel normare quest’aspetto delicato ed importante delle Istituzioni pubbliche, non riuscì ad impedirne interpretazioni a discapito di chiarezza e trasparenza. Ciò accade in particolare nel sud d’Italia, dove la «miseria» dell’incarico di scrutatore diventa conquista da ottenere e favore da concedere. Per certi «figuri», l’importanza d’accaparrarsi amici scrutatori diventa dimostrazione di «potere». Aiuta ed integra i controlli, alla preferenza-voto, effettuati dai rappresentanti di lista, e può fare la differenza tra il venire o non venire eletti. Dipende da quanti amici piazzi al posto giusto !
Si hanno notizie di consiglieri comunali che pur di venire nominati nella commissione Consiliare elettorale, producono carte false cementificando accordi col diavolo. Il motivo è facile da comprendere, accortezza e fedeltà al capo (sindaco) garantiscono sostegni elettorali anche riscaldando per 5 anni la sedia del consiglio.
L’analisi dell’aspetto normativo lascia intravedere criteri di poca trasparenza e molta discrezionalità con favoritismi e scelte clientelari.
Fatta la legge, trovato l’imbroglio
Per documentare questa nostra indagine abbiamo tentato, invano, d’accedere al sito ufficiale del Comune di Caserta. Lavoro improbo ed inutile, tenuto conto della confusione in cui è tenuto, non aggiornato, non trasparente né partecipativo dei nominativi della Commissione Comunale Elettorale. Importante è stato ritrovare l’elenco degli scrutatori scelti nel 2020 per le elezioni amministrative regionali. Il documento assegna tale scelta all’assessore all’anagrafe e stato civile Dora Esposito e ai consiglieri comunali De Lucia, Nicola Garofalo e Domenico Guida. Possediamo un punto di partenza per le verifiche di certe fortuite nomine.
La scelta degli scrutatori, per legge, viene effettuata in seduta pubblica dai consiglieri della commissione elettorale presieduta dall’assessore al ramo, nel nostro caso la signora Dora Esposito. Possono (devono) partecipare alla riunione i rappresentanti delle liste figuranti presso la prima sezione elettorale comunale. L’adunanza avviene tra il 25° e 20° giorno antecedente la data fissata per le elezioni, adunanza pubblicizzata, il sindaco, effettua preventivo avviso -2 gg. prima-, con affissione di manifesto presso l’Albo Pretorio.
La scelta degli scrutatori è effettuata attingendo dai nominativi presenti nell’albo comunale – degli scrutatori – precedentemente costituito. L’albo degli scrutatori è composto su richiesta, inoltrata al sindaco, dei cittadini aventi diritto – elettori del comune di cui trattasi -. La richiesta si inoltra ogni anno tra il mese di ottobre e novembre, il sindaco, entro il mese di gennaio dell’anno successivo, provvede a rendere pubblico l’elenco degli scrutatori. (Queste adempienze sono state poste in essere dal sindaco Carlo Marino?).
La commissione consiliare elettorale «nomina» gli scrutatori per ogni sezione elettorale del comune, scegliendoli tra i nominativi compresi nell’albo degli scrutatori in numero pari a quelli occorrenti. Uguale sistema di scelta per i sostituti, ecc., ecc… Qualora la nomina non sia effettuata all’unanimità, ciascun membro della commissione elettorale vota per due nomi (sezione per sezione) e sono proclamati eletti coloro che hanno ottenuto il maggior numero di voti. A parità di voto è proclamato eletto il più anziano per età.
A questo punto appare chiaro che i consiglieri della commissione elettorale non litigheranno mai tra di loro, ma spartiranno pani e pesci in data antecedente l’adunanza per le nomine. Nella circostanza, estrarranno dal cilindro magico i nominativi da loro scelti, presenti nell’albo comunale degli scrutatori, che all’unanimità prontamente nomineranno scrutatori.
La norma è chiarissima, la commissione nomina e sceglie. La discrezionalità sulla scelta è affermata, l’unico obbligo per i commissari-consiglieri è attingere i nominativi scegliendoli dall’albo degli scrutatori. L’albo degli scrutatori è costituito su domanda a richiesta degli interessati. Nessuno vieta, ai commissari-consiglieri, la scelta per la nomina di cittadini, iscritti nell’albo, conosciuti, segnalati, amici, parenti e sostenitori.
Cosa fare per conferire all’operazione un margine di trasparenza?
Obbligo categorico e tassativo di presenza, nella commissione convocata per le scelte e nomine, dei rappresentanti delle liste e dei candidati sindaco e consiglieri, nominati presso la prima sezione elettorale comunale (si raccomandano persone esperte e autorevoli). La presenza dei rappresentanti di lista della prima sezione elettorale potrebbe inficiare certe cosiddette scelte, e costringere i consiglieri a non attingere i nominativi da elenchi precostituiti. La presenza di liste di scrutatori segnalati e presentati dai componenti la commissione è sinonimo di «spartizione» di prebende elettorali, meglio dette marchette o voti di scambio.
I candidati sindaco, i responsabili del procedimento di presentazione delle liste elettorali, allertino i loro apparati, presentino al sig. Prefetto istanza affinché l’adunanza, per le nomine degli scrutatori, venga comunicata a tutta la cittadinanza, resa trasparente nelle scelte da effettuarsi senza elenchi segnaletici precostituiti. Della responsabilità del procedimento venga investito, oltre all’assessore al ramo, anche il capo dell’amministrazione il sindaco uscente Carlo Marino.