Il Movimento 5 Stelle di Napoli più che un partito sembra sempre di più una sorta di carovanserraglio pronta ad accogliere quante più persone possibili senza badare a cosa rappresentano.
L’ultimo ingresso nel magnifico mondo antico pentastellato di Gilda Sportiello e Valeria Ciarambino è una fedelissima (fino a poco tempo fa) di Giggino de Magistris, Flavia Sorrentino, ex responsabile dello sportello del Comune di Napoli «Difendi la città» che nelle intenzioni del sindaco uscente doveva servire a querelare chiunque parlasse male della città partenopea ma che in realtà ha prodotto ben poco, come tutti i proclami del movimento arancione. Flavia Sorrentino ha ufficializzato la sua candidatura sui social nella lista «MoVimento 5 Stelle 2050 Napoli» a sostegno di Gaetano Manfredi.
Indice Articolo
Un nuovo abbandono per Alessandra Clemente, dunque, e un nuovo ingresso nel segno del trasformismo politico. La domanda che però nasce spontanea è cosa abbia spinto il Movimento 5 Stelle ad accettare la sua candidatura. Il partito fondato da Beppe Grillo, al suo interno, ha già mille anime: ci sono personaggi che in passato si sono dichiarati di destra, chi opterebbe nettamente per guardare a sinistra. Senza dimenticare l’anima democristiana.
Non da ultimo l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte che qualche settimana fa ha tentato di ingraziarsi la ricca imprenditoria lumbard affermando che se non riparte prima il nord non ripartirà mai nemmeno l’Italia, parole che hanno dato molto fastidio agli elettori napoletani.
Il controsenso di aprire a pezzi di movimento arancione
Ora questa nuova svolta con la disponibilità dei pentastellati ad accogliere esponenti dell’amministrazione arancione che incarnavano l’anima meridonalista del movimento arancione. Un po’ un controsenso riflettendoci, visto che a Napoli sono tanti i movimenti meridionalisti, tra cui spicca quello fondato da Pino Aprile, il Movimento 24 agosto, che presenterà la candidatura a sindaco, in solitaria, di Rossella Solombrino.
Senza dimenticare la presenza dell’editore Gino Giammarino che a suo sostegno avrà tre liste: «Identità Meridionale», «Identità Ambientale» e «Movimento Sud». Tante liste molto più strutturate in ottica sudista in campo per le prossime amministrative.
Alla luce di tutto ciò, quanti voti potrà portare questa nuova anima meridionalista del partito grillino? L’ennesima che rischia di creare ancora più confusione rispetto a quanta già ce ne sia. Un’apertura che secondo qualche malpensante è sintomatica della mancanza di persone da mettere in lista. Un’insufficienza causata dall’ulteriore crepa tra chi ha accettato l’apparentamento con il Pd e il candidato Gaetano Manfredi e chi avrebbe preferito correre da solo.