Gennaro Leone è rimasto coinvolto in una rissa mentre si trovava in via Giambattista Vico
Una lite per futili motivi. Ci sarebbe questo alla base dell’omicidio di Gennaro Leone, 18enne giovane promessa della boxe che è morto questa mattina all’alba all’ospedale San’Anna e San Sebastiano di Caserta. Gennaro è rimasto coinvolto in una lite mentre si trovava in via Giambattista Vico, luogo della movida casertana.
Secondo una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri, intorno alla mezzanotte è scoppiata una lite tra due ragazzi, poi degenerata con il sopraggiungere degli amici dei due. A un certo punto qualcuno ha estratto un coltello e ha ferito il 18enne alla gamba destra.
Trasportato in ospedale non sembrava una ferita grave ma il quadro clinico è peggiorato ed è deceduto, il fendente ha reciso un’arteria. Grazie alle testimonianze raccolte e all’analisi delle telecamere di video sorveglianza i militari dell’Arma hanno anche chiuso il cerchio: un giovane, coetaneo della vittima, è stato identificato e sono già in corso le ricerche.
Il cordoglio di Federpugilistica
«Che la terra ti sia lieve, piccolo Campione Guantone da boxeBandiera italiana. Il mondo pugilistico Nazionale si stringe attorno alla famiglia Leone e alla ASD Energy Boxe Caserta per la scomparsa di Gennaro. RIP Campione» scrive su Twitter la Federpugilistica.
Salvini: «Chi ha il potere di farlo intervenga»
La vicenda è stata commentata anche da Matteo Salvini. «Scoppia una rissa tra giovani a Caserta, un giovane 18enne viene raggiunto da un fendente alla gamba, che probabilmente gli recide l’arteria femorale. La vittima è morta circa tre ore dopo in ospedale, per arresto cardiocircolatorio provocato dalla perdita eccessiva di sangue. È emergenza sicurezza in tutta Italia. Chi ha il potere di farlo intervenga!» ha affermato sui social.
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