La senatrice contro la decisione di Giovannini di avviare un nuovo studio di fattibilità tecnico-economica
«Sul Ponte sullo Stretto di Messina si rischia l’ennesima beffa, ma soprattutto torniamo indietro di decenni con la decisione del governo di abbandonare il progetto a campata unica per quello a tre campate». Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia, Tiziana Drago.
«Infatti – spiega -, l’idea lanciata dal ministro Giovannini di un nuovo studio di fattibilità tecnico-economica, da affidare a Italferr e da completarsi entro giugno del 2022, potrebbe trasformarsi in una ulteriore perdita di tempo con il risultato di non realizzare l’opera. Infatti, gioverebbe ricordare che con il progetto a campata unica eravamo già alla terza fase su quattro livelli di progettazione, senza contare che già erano stati stanziati 300 milioni di euro per lo studio di fattibilità».
«Inoltre sia sul piano del confronto pubblico, sia della VIA e dei passaggi istruttori e autorizzativi era già tutto fatto. Così come erano stati approvati, nel 2003, i PRG di Messina e Cannitello al fine di adattare il sistema viario alla costruzione del Ponte. Insomma, mancava davvero poco e invece il governo ha voluto resettare tutto e riavviare un progetto che, invece, ormai iniziava a vedere la luce. Un balletto indecente sulla pelle degli italiani, in particolare di calabresi e siciliani, ma anche delle stesse imprese».
«Dovrebbe essere chiaro che il Ponte sullo Stretto di Messina rappresenta una priorità, una grande opera transfrontaliera anche nel collegamento economico e commerciale con l’Europa ed il Mediterraneo. Insomma, l’Alta Velocità non può fermarsi in Calabria ma deve arrivare fino in Sicilia e questo secondo la logica di sviluppo dell’economia nazionale e non soltanto siciliana. Fratelli d’Italia continuerà la sua battaglia per la realizzazione del Ponte, perché è un’opera strategica e una grande occasione di sviluppo che non va assolutamente persa».
Potrebbe interessarti anche:
- L’economia turistica non consente superficialità, negligenze, disservizi o arretratezze
- La pax Draghi vince ancora: dal primo settembre green pass obbligatorio a scuola e sui trasporti
- Emanuele Felice, responsabile economia del Pd, più che professore, seminatore d’odio
- Amministrative, riprende la corsa al civismo. Ma basta il qualunquismo a fare politica e far crescere la città?