Green pass per i viaggi a lunga percorrenza
Il Consiglio dei ministri convocato per giovedì, discuterà di scuola e trasporti, prevedendo anche di allargare l’utilizzo del green pass ai viaggi a lunga percorrenza. Ma dovrebbe anche provvedere all’ufficializzazione dell’obbligo per il personale e i professori di immunizzarsi per consentire il ritorno in classe in sicurezza (con le mascherine) ma soprattutto in presenza.
Ma si discuterà anche dell’eventualità soprattutto di obbligare gli studenti a vaccinarsi. La Lega è contraria e sembra decisissima a dire “no”. Il che non significa, però, che intende uscire dall’esecutivo, tutt’altro. «Non ci sarà nessun cambio di linea», assicura, infatti, Salvini. Come a dire, quindi, che d’accordo o no con il resto della maggioranza il futuro della Lega resta comune all’interno della «grande ammucchiata».
Il leader della Lega sabato parlerà a Cervia in occasione della tradizionale festa del partito di via Bellerio. Tra i temi che saranno in discussione: immigrazione, turismo, federazione del centrodestra (dovrebbe anche essere realizzato un collegamento con Berlusconi per sentire il suo parere sulla nuova alleanza) la Giustizia (ci sarà anche Palamara) ma soprattutto si discuterà di green pass e vaccini.
Green pass, dibattito alla Camera a settembre
«In tanti vorrebbero che uscissimo dal governo ma noi daremo battaglia dall’interno», dice un ‘big’ della Lega. In pratica, ciò che davvero conta anche per gli eredi di Alberto da Giussano, sono le poltrone sulle quali accomodarsi, per poter gestire il potere. In ogni caso, il dibattito alla Camera sul green pass ci sarà solo a settembre: ci sarà tempo, quindi, per parlarne.
Ma è sul prossimo decreto su scuola e trasporti che rischia di aumentare la tensione e c’è anche chi tra i leghisti fa circolare l’ipotesi di prendere le distanze in Cdm, come accadde sul coprifuoco. «Siamo già all’85% degli insegnanti vaccinati – ha affermato oggi Salvini – a settembre arriveremo oltre il 90%. Parlare di obbligo vaccinale per ragazzini di 12-13 anni è fuori dal mondo ed è pericoloso». Il compromesso potrebbe essere quello di obbligare solo i professori a vaccinarsi, oppure limitarsi – ipotesi meno percorribile – prima a delle raccomandazioni e poi all’obbligo. Si punta inoltre a stringere anche sui trasporti.
Acque agitate nella maggioranza pure sulla Giustizia. Si vuole evitare l’improcedibilità ai reati legati al terrorismo. Ci sarebbe l’accordo unanime e si sarebbe raggiunta un’intesa anche sui reati di corruzione (il ‘timing’ per l’appello dovrebbe essere di tre anni), ma è sui reati legati alla mafia che è in atto uno scontro forte.
La riforma del processo penale
Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia sono stati costretti a rinunciare alla possibilità di allargare il perimetro del ddl di riforma del processo penale anche all’abuso d’ufficio ma ora hanno deciso di mettersi di traverso ai ‘desiderata’ del Movimento 5 stelle. «Noi siamo fedeli al testo uscito dal Cdm», ribadiscono da via Bellerio. Il che preoccupa l’esecutivo (e, come riferiscono fonti parlamentari, anche la ministra Cartabia) è il nuovo scontro in Commissione Giustizia a Montecitorio.
Venerdì il provvedimento dovrebbe arrivare in Aula ma i lavori in Commissione rallentano e gli emendamenti rimasti ancora devono essere votati. Nella maggioranza non si esclude che il premier Draghi domani in Consiglio dei ministri porti una nuova mediazione sulla quale chiedere di nuovo la fiducia ma il gioco dei veti incrociati rende l’iter della riforma del processo penale sempre piu’ impervio, con il Movimento 5 stelle in attesa. Tanto che il leader in pectore Conte ha rimarcato come senza modifiche «sarà difficile» votare la fiducia, non escludendo neanche l’eventualità di ricorrere al giudizio della base sulla piattaforma.