Tensione alle stelle nel centrodestra. Proprio ora che sembrava che il bel tempo fosse spuntato nel cielo del centrodestra, ecco il ritorno dei temporali. Anzi sarebbe meglio dire della tempesta, perché è proprio quella che sta per abbattersi sulla coalizione. Motivo, le nomine del CdA Rai che hanno certificato l’estromissione di Fratelli d’Italia a vantaggio di Lega e Forza Italia che così hanno piazzato un proprio rappresentante.
Giampaolo Rossi, meloniano e consigliere uscente, è rimasto al palo mentre il leghista Igor De Biasio e la forzista Simona Agnes hanno trovato due comode poltrone ad attenderli al settimo piano di viale Mazzini. Luogo del delitto, si fa così per dire, il Parlamento a cui come prevede la legge spetta la nomina di 4 dei 7 componenti del CdA Rai. Gli altri due sono andati ad appannaggio del Pd, Francesca Bria e Alessandro Di Majo del M5S.
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A completare la rosa poi i due scelti dal governo, la prima Marinella Soldi sarà la presidente e il secondo, Carlo Fuortes, l’amministratore delegato. Chiude il tutto il rappresentante dei lavoratori Rai Riccardo Laganà.
Cda Rai, Giorgia Meloni: «Una violazione senza precedenti»
Insomma, una spartizione ben precisa che ha visto partecipe soltanto la maggioranza e il governo lasciando a guardare Fratelli d’Italia, l’unica opposizione in Parlamento. Da qui la vibrante protesta di Giorgia Meloni la quale senza troppi giri di parole ha parlato di «una violazione senza precedenti delle più banali norme del pluralismo», e spiegando che «il 20 per cento di quegli italiani che votano per FdI non ha alcuna presenza o rappresentanza né nel cda Rai né alla presidenza della commissione di vigilanza Rai che di prassi spetta all’opposizione». Concludendo che si tratta di «una decisione scandalosa. Mi dispiace che le massime cariche istituzionali, a partire dal presidente Mattarella, non abbiano ritenuto di intervenire».
Ma ancora più duro e netto è stato Ignazio La Russa che, in una conferenza stampa organizzata da FdI proprio per stigmatizzare quanto accaduto, ha puntato il dito direttamente contro gli alleati del centrodestra: «C’è qualcuno che spera di creare un cortocircuito e far saltare il centrodestra? Il 99 per cento degli elettori di centrodestra vuole – se lo mettano bene in testa i nostri alleati – che uniti battiamo sinistra e 5s. Se qualcuno vuol creare i presupposti perché salti il centrodestra lo dica. Ripari il maltolto e ci faccia capire che ha come obiettivo di andare appena possibile al voto».
Ciriani: «Cda Rai esterà in carica fin dopo le elezioni»
Toni durissimi, quindi, che chiamano in causa direttamente Lega e Forza Italia oltre a porre un problema in termini di agibilità democratica. Non a caso, sempre nel corso della conferenza stampa, il capogruppo di FdI al Senato Luca Ciriani ha colto un tema non secondario della questione e cioè che «questo CdA resterà in carica fin dopo le elezioni e quindi queste saranno gestite da un Consiglio di amministrazione controllato dalla maggioranza e in cui è esclusa FdI, l’unica forza di opposizione. Senza dimenticare che anche la Commissione di Vigilanza Rai, a cui spetterà stilare i regolamenti sulla Par condicio e vigilare sul pluralismo e la correttezza dell’informazione, è nelle mani della maggioranza».
Questione non da poco che tira in ballo la presidenza della Commissione parlamentare di Vigilanza al momento nelle mani di Forza Italia con Alberto Barachini e che lui non ha alcuna intenzione di mollare. Si intravede così uno scontro, anche sul piano istituzionale, di non minore intensità rispetto a quello visto con la presidenza del Copasir con la differenza però che in quella occasione era una legge a prevedere che fosse un esponente dell’opposizione a presiedere il Comitato, mentre per la Vigilanza si parla al massimo di consuetudine.
Forza Italia fa muro alle richieste di Fratelli d’Italia
E proprio a questo si appella per il momento Forza Italia facendo muro alle richieste di dimissioni di Fratelli d’Italia. Ma il problema resta e rischia di avvelenare il clima interno al centrodestra, anche perché come ha spiegato Guido Crosetto dalle colonne di Huffington Post «conseguenze politiche saranno inevitabili: nella vita se prendi uno schiaffo, lo restituisci».
Va a capire adesso quando e dove sarà assestato questo schiaffo. Gli sguardi sono per ora rivolti alle amministrative dove Fratelli d’Italia cercherà di fare incetta di consensi per superare la Lega e dimostrare che gli equilibri e la stessa catena di comando vanno modificate.
A sua volta è possibile che si registrerà un’accelerazione nel processo federativo tra Lega e Forza Italia, perché una cosa sembra essere chiara dopo le nomine del CdA Rai e cioè che tra leghisti e azzurri è in corso un gioco di sponda e di reciproco sostegno. Della serie ‘gli amorosi sensi’ tra Salvini e Berlusconi sono ben lontani dall’essere terminati. E infatti l’accordo sulle nomine tra Lega e Forza Italia potrebbe essere soltanto un antipasto, cioè parte di un’intesa più ampia che debba poi portare a quella federazione o addirittura unione dei due partiti.
L’unica strada per Salvini per evitare il sorpasso
Questa, peraltro, sarebbe l’unica strada per Salvini per evitare il sorpasso di Fratelli d’Italia che, comunque, secondo diversi sondaggisti sarebbe già avvenuto. Si spiega anche così l’attivismo degli ultimi giorni dello stesso leader leghista, che due giorni fa ha incontrato Draghi.
Da quella riunione ha tratto nuovi spunti per dettare la sua ‘agenda delle cose da fare’ (riaperture delle discoteche, no all’obbligo vaccinale e riforma della giustizia entro l’estate) e per cercare di dettare i tempi, dando così la sensazione di tracciare la strada del governo. Sensazione, certo, perché il vero condottiero resta soltanto Mario Draghi che, forte anche di uno scenario politico che non prevede subordinate al suo Esecutivo, stabilisce quelle che saranno le prossime tappe dell’azione di governo.
Comunque sia Salvini ha un obiettivo: occupare la scena e il CdA Rai senza dubbio fa parte della strategia. Chiaro che gli sguardi ora siano rivolti alle amministrative, lì Salvini si gioca tanto perché anche soltanto per un voto stare dietro a Fratelli d’Italia significherebbe il reset del centrodestra. Insomma, chi pensava che il centrodestra avesse ritrovato la sua unità se ne faccia una ragione. Ma come si chiedeva giustamente La Russa: «Cui prodest», cioè a chi giova questo clima? Saranno gli eventi da qui alle elezioni che forse consentiranno di dare una risposta a questa domanda.
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La conferenza stampa di Fratelli d’Italia sul rinnovo del cda Rai
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