Sono 719.000 i nuovi posti di lavoro creati dall’inizio del 2021, una crescita del 12 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019. È quanto emerge dalla nota congiunta di Banca d’Italia con il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
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I progressi della campagna vaccinale e il rallentamento graduale dei vincoli alle attività economiche sostengono la ripresa dell’occupazione registrata già alla fine di aprile, facendo riportare un sensibile miglioramento nei mesi di maggio e giugno.
Numeri che fanno sicuramente ben sperare ma che non colmano ancora il divario tra i contratti di lavoro attivati dall’inizio della pandemia e quelli che potenzialmente sarebbero stati attivati in assenza della crisi Covid-19. Secondo le previsioni macroeconomiche di Bankitalia, infatti, in uno scenario privo di crisi pandemica ad oggi si sarebbero registrati oltre 250 mila occupati in più.
A sostenere il positivo andamento occupazionale è la consolidata crescita dell’industria che ha recuperato i ritmi pre-pandemia. Nei primi sei mesi del 2021 sono stati creati circa 165.000 posti di lavoro, un valore maggiore rispetto allo stesso periodo del 2019.
Tra maggio e giugno sono stati attivati oltre 500.000 contratti
Nello stesso periodo, il miglioramento del quadro epidemiologico ha favorito i servizi privati che, dopo il marcato rallentamento registrato in marzo e aprile, hanno iniziato a crescere rapidamente: tra l’inizio di maggio e la fine di giugno sono stati attivati, al netto delle cessazioni, oltre 500.000 contratti, con un’accelerazione più marcata nel settore del commercio e del comparto turistico.
Recupera l’occupazione femminile, sostenuta dal positivo andamento dei servizi privati, facendo registrare nel primo semestre dell’anno una crescita di 290 mila unità.
Positiva anche la dinamica occupazionale nel Mezzogiorno, con un saldo positivo nel semestre di 270 mila nuovi posti. È la componente a tempo indeterminato a caratterizzare maggiormente il quadro occupazionale nel Sud, risentendo in misura relativamente maggiore del prolungato blocco dei licenziamenti.
Il settore turistico, che negli ultimi anni aveva sostenuto la crescita del mercato del lavoro, è stato tra quelli che maggiormente hanno risentito sia delle misure introdotte per contenere la diffusione del virus sia del calo della domanda per i timori di contagio. Nei primi sei mesi dell’anno sono stati attivati, al netto delle cessazioni, oltre 300.000 contratti di lavoro, dato ancora dell’11 per cento inferiore rispetto allo stesso periodo del 2019, segnato in modo particolare dalla riduzione della domanda nelle città d’arte.
Aumentata la quota di aziende che segnano un miglioramento della situazione
Impulso decisivo alla dinamica occupazionale dei prossimi mesi sarà dato dal miglioramento delle condizioni delle aziende italiane e dalle positive aspettative. Secondo l’indagine condotta dalla Banca d’Italia, tra il 24 maggio e il 15 giugno 2021 presso le imprese italiane dell’industria e dei servizi con almeno 50 addetti, è aumentata in misura significativa la quota di aziende che segnano un miglioramento della situazione economica generale nell’ultimo trimestre e delle proprie condizioni operative attese nei prossimi tre mesi.
Per il periodo luglio-settembre 2021, le imprese prevedono un ulteriore incremento del fatturato, sostenuto sia dalla crescita della domanda interna sia dalle esportazioni. Da questo andamento, se verificato, le aziende si attendono un aumento dell’occupazione per lo stesso periodo, sostenuto soprattutto dalle prospettive più favorevoli nel Nord del paese.