«Da 30 anni a Napoli la classe politica analizza i mali della città e indica cure che non somministra o spesso addirittura certe cure si sono rivelate peggiori dei mali. Da 30 anni Napoli è una città ferma, immobile. Da 30 anni non succede nulla a Napoli su questioni fondamentali come lavoro, qualità della vita, servizi pubblici, sicurezza urbana, decoro, sviluppo, cultura, turismo e mille altre emergenze irrisolte. Trenta anni di immobilismo nella vita di una grande metropoli sono un’eternità. Così Napoli è stata condannata all’irrilevanza».
Comincia così la lettera-appello del pm in aspettativa Catello Maresca, candidato a primo cittadino di Napoli. Una lettera che nell’intento del magistrato dovrebbe stimolare la voglia dei napoletani di rilanciare la propria città ai livelli che storicamente le sono più confacenti di Capitale europea.
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«Ma come possiamo noi napoletani – scrive Maresca – consentire che la nostra città, la nostra Napoli, che ha sempre avuto un ruolo vitale nella storia dell’Occidente anche come ponte culturale ed ideale con altre civiltà dell’altra sponda del Mediterraneo, sia oggi conosciuta come la città di Gomorra, della camorra, della disoccupazione, della monnezza e di altri luoghi comuni?»
«Come possiamo noi assistere inermi mentre uccidono il futuro nostro e dei nostri figli che a migliaia lasciano Napoli per inseguire altrove i loro sogni, per coltivare altrove le loro ambizioni o anche solo per non voler vivere in un contesto che non amano più?» si domanda il pm
«La mia candidatura a sindaco di Napoli – afferma – è nata per provare ad unire quanti vorrebbero cambiare questo racconto di inesorabile ed ineluttabile declino. Mi candido per amore di Napoli, vorrei poter fare qualcosa di vero e serio per la città che amo. Non sono un uomo solo, c’è al mio fianco una squadra di persone che hanno il mio stesso sogno che credo sia il sogno di molti di noi: cambiare Napoli, riportarla dove era, protagonista in Italia e nel mondo».
Maresca: «Chi vuole che Napoli rimanga così com’è ci ha già calato da Roma il suo candidato»
«Non è una cattiva persona ma non è autonomo, dovrà rispondere ai desiderata e agli ordini dei partiti romani che l’hanno imposto» attacca il candidato, chiaro il riferimento all’ex ministro Gaetano Manfredi candidato con il Partito Democratico, Movimento 5 Stelle ed Articolo 1.
Manfredi «asseconderà la solita storia, già scritta, già vista negli ultimi 30 anni. Napoli non ha bisogno di questo teatrino dei partiti, dei minuetti dei politici che dopo averla distrutta questa città oggi addirittura si candidano a ricostruirla. Siano davvero al teatro dell’assurdo».
«E allora il tempo davvero stringe. La corazzata della sinistra di potere è già al lavoro per bloccare ogni tentativo di cambiare. In queste settimane di campagna elettorale, ovunque incontro cittadini che chiedono risposte e desiderano vicinanza e coerenza da parte delle istituzioni».
Poi si appella ai partiti e alle associazioni che non si rivedono negli altri candidati sindaco. «Non è questo il momento delle divisioni – sottolinea -, dei pregiudizi ideologici, delle prese di posizione personali che nulla hanno a che vedere col futuro di Napoli. Il nostro progetto civico è inclusivo e vuole spazzare via 30 anni di immobilismo ed affarismi lobbistici ai danni dei napoletani».
«È per questo motivo che invito tutti i partiti interessati, tutte le associazioni che hanno dimostrato interesse su questo progetto ad un confronto serio su metodo e programma. Il collante della squadra di governo che immagino è il Progetto per Cambiare Napoli. Napoli ha bisogno di costruttori, non di distruttori che facciano il gioco della sinistra» conclude Maresca.