Per la Fondazione si tratta di un «depauperamento del Sud che ricorda la devastazione del Banco di Napoli»
Venerdì scorso la Banca d’Italia ha disposto lo sciogliento degli organi amministrativi della Banca del Sud e il commissariamento della stessa nominando Paolo D’Alessio e Livia Casale e un comitato di sorveglianza composto da Andrea Grosso, Domenico Posca e Stefano Delle Monache.
«La misura di intervento precoce – si legge una nota – è stata disposta con l’obiettivo di assicurare un adeguato presidio dell’operatività della banca e di ripristinare condizioni di sana e prudente gestione». Una decisione che ha scatenato la protesta della Fondazione Banco di Napoli che accusa l’esistenza di pregiudizi e diffidenza verso gli istituti del Sud Italia. Secondo la Fondazione è in atto un vero e proprio «depauperamento del Sud che ricorda la devastazione del Banco di Napoli e contro cui ci muoveremo in tutte le sedi competenti».
Banca del Sud, Iannone: «Il governo non può rimanere a guardare»
Chiede chiarimenti al ministro dell’Economia Franco il senatore Antonio Iannone. «Faccia chiarezza sulle ragioni che hanno portato al commissariamento della Banca del Sud, soprattutto alla luce del fatto che questa decisione giunge a soli 40 giorni dall’insediamento del nuovo CdA e che avrebbe consentito, grazie alle offerte vincolanti già arrivate, di rafforzarne il capitale in termini molto significativi».
Il commissario regionale di FdI in Campania che ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Economia, Daniele Franco. «Purtroppo quanto accaduto, continua Iannone, colpisce la Banca proprio nel momento in cui avrebbe avuto la possibilità di ricreare favorevolissime condizioni di operatività». Una vicenda che ricorda quanto accaduto al «Banco di Napoli e al suo immenso patrimonio, su cui ha inteso portare avanti una rigorosa azione di verità la Fondazione Banco di Napoli, e che presumo si attiverà anche in questa circostanza».
«Per questo ritengo che il governo non possa rimanere a guardare, ma debba intervenire dando risposte e soprattutto intervenendo affinché si impediscano queste operazioni che portano soltanto al depauperamento del Sud e che nello specifico colpiscono i tanti risparmiatori che avevano investito nella Banca del Sud» conclude il senatore Iannone.