I punti fondamentali del programma del candidato sindaco Catello Maresca per rilanciare la città di Napoli.
A Napoli, dopo 10 anni di guida de Magistris e 30 di amministrazione del Centrosinistra, impera il dissesto finanziario, il degrado e la mancanza del rispetto delle regole. Tanti i problemi che imperversano in città a cui proverà a dare una risposta, se eletto il candidato sindaco Catello Maresca, intervenuto questa mattina durante la trasmissione Barba e Capelli, in onda su radio Crc.
«Ci sono fasce di popolazione che sono davvero in difficoltà – ha sottolineato Maresca – Un degrado complessivo, una bruttezza che non corrisponde a quelle che sono le potenzialità di una città tra le più belle al mondo».
«La normalità – ha precisato il candidato sindaco – è il primo obiettivo che si deve raggiungere e non è semplice. Basti pensare alla Galleria Vittoria chiusa da mesi. Se pensiamo alle buche è lo stesso. A me sembra che manchi un po’ di attenzione. Bisogna elaborare dei modelli nuovi per una nuova visione. Sappiamo che non ci sono i soldi per fare il sindaco, ma per questo bisogna studiare nuove idee. Bisogna partire dal coinvolgimento dei privati nel pubblico»
«Il comune di Napoli ha una spesa corrente altissima – ha aggiunto il candidato sindaco – e va in deficit strutturale di circa 250mila euro ogni anno. Dobbiamo iniziare a equilibrare il deficit e poi pensare al debito».
Non poteva mancare un giudizio sull’amministrazione de Magistris: «Io da giudice sono abituato a esprimere giudizi. Ma non mi appassionano le polemiche sterili. Ci sono problemi enormi. La macchina amministrativa che non funziona, pratiche edilizie lentissime, le pratiche dei tributi non vanno avanti, così come quelle dei condoni. Studiamo il problema per trovare una soluzione e poi trovare la squadra adatta per affrontare le cose. Persone giuste da mettere al posto giusto».
«Io spero di essere un sindaco equilibrato. L’equilibrio credo che sia la dote migliore. Noi – conclude il magistrato – dobbiamo ripartire dal rispetto delle regole. Non esistono cittadini di serie a e serie b. L’amministrazione deve farsi garante, per tutti i cittadini, del rispetto delle regole. Dalle più banali. Anche perché rispettare le regole conviene».
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