Napoli, la scelta di Manfredi spacca il centrosinistra: Italia Viva, Mastella, Riformisti e Verdi si defilano

La scelta del ‘Mandrake’ targato PD-M5S ha esacerbato gli animi nella coalizione di Centrosinistra: molti i contrari che chiedono le primarie

Il nome di Gaetano Manfredi, il ‘Mandrake’ voluto da Pd e M5S come candidato sindaco alle prossime amministrative di Napoli ha già ottenuto il suo primo risultato: ha spaccato il centrosinistra in tanti rivoli e rivoletti. Peggio di come già fosse. Agli alleati dei partiti di governo, infatti, non sono piaciute le modalità con cui è stato scelto il nome del papabile a Palazzo San Giacomo.

Lo si era già capito una decina di giorni fa quando, all’indomani del patto del bar di Democrat e grillini, aveva acquistato forza il nome di Manfredi. Ad aprire il fuoco di fila Felice Iossa di ‘Amici dell’Avanti’ e dei Riformisti. Iossa aveva chiesto a granvoce l’indizione di consultazioni primarie per scegliere il candidato. Concetto ribadito ieri dall’ex sottosegretario: «I riformisti non siamo aggiuntivi a nessuno». Ma non solo, contrari all’unione Pd-5Stelle anche alcuni esponenti del Movimento, come la consigliera regionale Marì Muscarà che ha già annunciato l’intenzione di non supportare l’ex ministro.

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I vertici napoletani del Pd hanno provato a serrare le fila convocando una riunione interpartitica ma con scarsi risultati. «Italia Viva non parteciperà al tavolo del centrosinistra. Riteniamo che le modalità con le quali Pd, 5 Stelle e Leu hanno comunicato la scelta di Gaetano Manfredi quale candidato a sindaco non siano accettabili» ha affermato Graziella Pagano, coordinatore di IV a Napoli.

«I partiti che si riconoscono nell’area moderata e riformista – prosegue – hanno dimostrato, già alle consultazioni regionali, di essere radicate e forti nella città di Napoli. Per questo motivo, ribadendo la stima e la disponibilità al confronto nei riguardi del candidato Manfredi, gli chiediamo un incontro per definire di più e meglio l’identità di questa alleanza che deve essere plurale e deve rappresentare le varie sensibilità di questa alleanza».

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Non saranno al tavolo neanche i Verdi-Europa Verde. «Non condividiamo né le modalità di interlocuzione tra i partiti capofila e tutti gli altri partecipanti al tavolo, né le modalità di scelta del candidato sindaco. Dopo tante settimane di silenzio – si legge in una nota di Fiorella Zabatta, membro esecutivo nazionale e delegata al tavolo del Centrosinistra – sia formale che informale, viene convocata una riunione ad horas senza dare una spiegazione e senza un ordine del giorno. Ribadisco che siamo tutti alleati al tavolo, di conseguenza abbiamo tutti pari dignità, non ci sono vassalli o sudditi e l’alleanza non riguarda solo il Pd e il M5s, ma anche tutti gli altri partiti della coalizione».

Per Mastella (Noi Campani) «il valore di Manfredi non si discute ma il modo troppo politicizzato, in chiave nazionale, della sua proposta di candidatura appare oggettivamente sbilanciato e rischia di compromettere il risultato che tutti auspichiamo. Rendere subalterna l’area moderata che è stata una forza, al di là delle distinzioni, che ha contribuito alla vittoria di De Luca, appare nel metodo e nella sostanza un errore».

«Peraltro – prosegue – per quanto ci riguarda, se la prospettiva avanzata dalla triade, Ds, 5Stelle e Leu, si ferma a Capodichino, non siamo interessati. Associare valore strategico alla coalizione e nome autorevole, come Manfredi, non ci trova contrari ma non trova sufficienti motivi per una valutazione positiva complessiva. A Napoli e fuori, alle amministrative ed alle politiche, quando ci saranno, non si vince con la triade. Si vince con loro ma se all’area di centro le si dà il ruolo che le compete»

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