I diverticoli sono una specie di sacchette, estroflessioni, a forma di cece, che si formano sulla superficie esterna e finale del colon di sinistra, creando degli avvallamenti dove si deposita il cibo. Qui si va incontro ad una putrefazione con un’infiammazione, perché si infettano tra di loro, da cui il nome di diverticolite che in casi estremi può portare alla perforazione dell’intestino con un intervento chirurgico. A volte è sintomatico, con dolori addominali, meteorismi, alternanza tra stitichezza e diarrea, sanguinamento, altre volte è asintomatica. Le cause possono essere genetiche.
Diverticoli e microbiota
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Mantenere una popolazione batterica equilibrata, il microbiota, è importante per prevenire la diverticolite. Essa va mantenuta e nutrita bene con semplici regole alimentari giù indicate.
Diverticolite: diagnosi
Quando si avvertono sintomi di infiammazione al colon, il consiglio è rivolgersi sempre al proprio medico di fiducia, che valutando i casi, saprà indirizzare verso una colon scopia per meglio esaminare.
Alimentazione e dietoterapia appropriata con idratazione
A chi soffre di diverticolite, noi nutrizionisti consigliamo di fare un regime alimentare con un appropriato stile di vita seguendo un’alimentazione ricca di fibre, con un consumo giornaliero di più frutta e verdura fresca, cotta e di stagione, (mele, arance, pere, banane), legumi meglio se decorticati con un passatutto. Yogurt, latticini, ricchi di fermenti lattici. Ma anche pasta integrale, carne, pesce, uova, sia a pranzo che a cena variando e masticando bene.
Bere almeno 2L di acqua al giorno per aumentare la massa fecale, così da velocizzare il transito intestinale e ridurre il rischio che si formino residui di cibo nel colon. Curarsi bene a tavola, evitando anche lo stress, l’ansia, che sono deleteri. Fare movimento che stimola l’intestino e migliora la digestione. Non fumare e non ingrassare.
Alimenti da evitare
Noi nutrizionisti sconsigliamo gli alimenti con i semi e la buccia (pomodori, kiwi, frutti di bosco, fichi, peperoni, fragole), le farine raffinate, le marmellate senza semi, i condimenti troppo grassi, un eccesso di alcolici, i formaggi fermentati, i legumi con la buccia, i salumi e gli insaccati, le fritture.
dott.ssa Felicia Di Paola
Biologa e Nutrizionista
Specialista in Scienza dell’Alimentazione
Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli